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La Artericerca di Milano ha realizzato uno strumento, con telecamera incorporata, su cui manipolare materiali di vario genere
Artericerca
 

La videoarte a misura di bambino

2015-10-14

I videogiochi che tanto piacciono ai nostri bambini e che godono di un mercato in continua espansione, generalmente sono composti da un dispositivo elettronico che consente di interagire con le immagini di uno schermo e necessitano di una console su cui “installare” il gioco prescelto.

Ma il videogioco può essere anche un'altra cosa: può nascere dalla manipolazione di specifici materiali, può stimolare la creatività e la fantasia e non necessariamente essere “subìto” dalle menti (e dal sistema nervoso) dei bambini che lo utilizzano.

Ne è convinto Umberto Avanzi, 62 anni, che già da qualche anno ha brevettato un “video-gioco” del tutto particolare: si tratta di una scatola con la quale i bimbi (ma anche gli adulti, perché no?) interagiscono, manipolando materiali atossici su una superficie trasparente. Ma alla base della scatola, sotto questa superficie, vi è una telecamera, che riproduce in diretta i gesti delle mani, i ritmi, i segni. Tutte le linee, le luci e i colori sono in continua trasformazione. E al piacere di toccare e manipolare pigmenti, liquidi e schiume, si intreccia contemporaneamente lo stupore che nasce dall'osservare le immagini riprodotte su uno schermo, appositamente collegato al gioco.

Cambia il punto di vista, il gioco diventa sperimentazione, dalla manualità nasce la videoarte. Ma per arrivare al primo prototipo di questo “Video-Gioco” ci sono voluti anni di esperienza, un'intensa attività clinica presso un centro di igiene mentale per bambini e la caparbietà di questo milanese, laureato in psicologia e sposato con un'insegnante e storica dell'arte. Proprio la passione della moglie, Pia Antonini, per il designer e artista Bruno Munari e i suoi laboratori condotti con “il Metodo Bruno Munari" sono stati determinanti nella nascita del brevetto e poi del video-gioco. Insieme al finanziamento di Brevetti+ che ha consentito la realizzazione del prototipo industriale, dopo tanti manufatti artigianali realizzati dallo stesso Avanzi.

Oggi questo prodotto, che ha già ricevuto premi e riconoscimenti, aspetta solo di essere commercializzato. ArteRicerca, la società di Avanzi è in trattativa con un importante, importantissimo, distributore italiano di giocattoli. “In realtà - ci tiene a precisare Avanzi – sono interessato a valutare anche le proposte di altri possibili finanziatori, ad esempio le società che distribuiscono giochi per le scuole. Vedremo... Credo che il giusto atteggiamento ora sia quello di aprirsi al nuovo, adeguarsi ai tempi e cogliere sempre le opportunità che la vita ci offre”.

 
 

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