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La società pugliese The Piranesi Experience fonde architettura e cinema per comunicare le trasformazioni di uno spazio o di una città intera
The Piranesi Experience
 

La startup del Sud alla conquista dello spazio… urbano

2015-03-09

Fondere architettura e cinema, utilizzare il linguaggio audiovisivo per comunicare al grande pubblico la trasformazioni di un luogo, di uno spazio, di una città intera. E riportare i grandi temi del design, dell'urbanistica e dell'architettura in generale in un contesto “more friendly” e meno di nicchia.

Con questa idea e precisi obiettivi, Claudio Esposito e i suoi compagni di avventura (tutti classe anni ‘80) sono stati tra i primi a fare domanda a Invitalia per gli incentivi di SmartStart Italia: oggi sono i soci fondatori di “The Piranesi Experience”, una società pugliese di 6 giovani imprenditori, che opera principalmente nel mercato culturale, ponendosi come unica realtà italiana che – con un occhio costante all'estero - sviluppa progetti di comunicazione multimediale (produzioni audiovisive e digitali, allestimenti interattivi etc.) per raccontare l'universo urbano.

“Il nome – ci ha spiegato Claudio, il suo fondatore e direttore creativo – fa riferimento proprio alla capacità innovativa di Giovan Battista Piranesi di raccontare, con le sue incisioni, visioni e spazi onirici, così come oggi l'audiovisivo può raccontare al grande pubblico, meglio di altri mezzi, l'architettura e lo spazio. E questo è ancora più importante se si considera che in Italia abbiamo spazi, territori e città di altissimo pregio, ma il nostro rapporto con l'architettura contemporanea è più difficile di quello che c'è nel resto d'Europa”.

Questi ragazzi originari del Molise, della Sicilia e della Puglia, hanno fuso le loro esperienze di studio e carriera fatte tra il Mit di Boston, il Politecnico di Zurigo, lo studio 5+1AA di Genova, il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e Push, una “civic startup” di Palermo che si occupa di soluzioni innovative per le smart-city.

Oggi procedono a vele spiegate con collaborazioni di alto livello come quella con il Maxxi, il Museo di Arte Contemporanea di Roma, dove è in corso la mostra sulla designer Lina Bo Bardi o quella con l'università IULM di Milano, per la quale è in preparazione un documentario della regista Ernesta Caviola, la stessa che ha curato il lavoro documentaristico su Lina Bo Bardi.

“Il finanziamento di Invitalia – ha spiegato Claudio - ci è servito per investire in apparecchiature tecnicamente avanzate. Con il nostro pilota Alessandro Maiorano stiamo sviluppando un drone a otto eliche che ci consentirà di riprendere gli spazi architettonici ed i paesaggi con una ricchezza visiva inedita. Il più importante investimento per noi è sempre quello sulla libertà creativa”.

Just for city dreamers…

 
 

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