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A Nuoro la società Alimenta realizza uno stabilimento hi-tech e crea 80 posti di lavoro

La Cina investe nel latte sardo: contratto di sviluppo da 41 milioni

2019-07-15

Il latte sardo prende la via della Cina. È questo il progetto messo nero su bianco da Invitalia e dalla società Alimenta con la firma di un contratto di sviluppo da 41 milioni di euro, di cui 12,2 concessi dall’Agenzia per lo sviluppo e 2,1 dalla Regione Sardegna.

Nel comune di Borore (Nuoro) sarà realizzato un nuovo stabilimento per produrre latte in polvere per bambini destinato al mercato cinese. Alimenta, infatti, è controllata al 60% da una società di Hong Kong e per il restante 40% dal gruppo sardo Cualbu, attivo nel settore immobiliare.

Il nuovo sito sarà tecnologicamente all’avanguardia: oltre la metà degli investimenti, infatti, rientrano nelle innovazioni del piano nazionale Industria 4.0. Verrà quindi completamente sostituita l’attuale sede produttiva, ormai non più compatibile con i programmi di crescita dell’azienda e con il livello qualitativo dei prodotti.

Il piano di sviluppo porterà alla creazione di 29 nuovi posti di lavoro, che a regime diventeranno 80. Ci saranno inoltre ricadute positive sull’intera filiera e sull’indotto, costituito dagli allevatori sardi e dai produttori locali attivi nel settore della trasformazione lattiero-casearia, da cui Alimenta acquista il siero.

Entro il 2022 verranno prodotte 10.400 tonnellate di latte in polvere infant formula a base di latte ovino, caprino e vaccino e 3.400 tonnellate di formulati base. I prodotti partiranno dallo stabilimento in provincia di Nuoro già confezionati in barattoli e approderanno tutti nel mercato cinese, dove si registra una crescente domanda di latte in polvere per l’infanzia.

Negli ultimi anni in Cina la richiesta di latte in polvere per bambini è aumentata notevolmente: dalle 123.000 tonnellate del 2014 si è passati alle 303.000 del 2017. Le stime per il 2018 evidenziano che la quantità di latte in polvere per neonati importato dal paese asiatico ha superato le 330.000 tonnellate (+9% rispetto al 2017), per un valore di oltre 4 miliardi di dollari. E il trend non sembra arrestarsi: secondo le previsioni il mercato cinese del latte in polvere varrà 5 miliardi di dollari nel 2023, con una crescita di circa il 25% rispetto al 2018.

“Questo progetto – afferma Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia – conferma che in Italia è possibile attrarre investimenti esteri anche nelle zone in difficoltà economica, in cui la crisi ha portato alla dismissione di impianti produttivi e alla perdita di posti di lavoro. Grazie a un incentivo come il contratto di sviluppo, che semplifica le procedure e accelera i tempi, sosteniamo le aziende che puntano sull’innovazione e sulla crescita occupazionale”.

“Abbiamo sempre creduto – dichiarano i soci cinesi e italiani di Alimenta - in questa iniziativa che rappresenterà nel comparto Infant Formula ovino e caprino una eccellenza e unicità nel panorama produttivo italiano e che destinerà l’intera produzione all’export verso la Cina e altri mercati asiatici. Ringraziamo la Regione Sardegna e il Ministero dello sviluppo economico che hanno sostenuto l’iniziativa e sottolineiamo la grande professionalità e tempestività con cui Invitalia ha istruito e approvato il contratto, che risulterà strategico per l’intera filiera del latte della Sardegna”.

 
 

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