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In Sicilia un’artigiana dell’eleganza fa crescere il suo laboratorio e spicca il volo grazie a Resto al Sud

Poche chiacchiere, molto chiacchierino. Un gioiello di storia microimprenditoriale

2022-04-22

L’azienda Fiori d’Arancio nasce nell’entroterra siciliano di S. Stefano Quisquina (AG) dalla passione di Francesca Alfieri, che ha avuto l’intuizione di sposare i raffinati disegni del ricamo della tradizione locale con la gioielleria.

Il pizzo chiacchierino è una particolare tecnica di ricamo realizzata da una serie di anelli, nodi e catene, con l’utilizzo di attrezzi chiamate “navette”. Risalente alla seconda metà dell’800, veniva utilizzata per realizzare centrini, bordure e tende che abbellivano e rendevano eleganti le tenute nobiliari.

Oggi le minuziose artigiane di Fiori d’Arancio dedicano ore e sacrificio nel raffinare e modernizzare il processo, attraverso la ricerca di pietre naturali e cristalli che creano contrasti affascinanti ed universali e filati di alta qualità i cui archi, foglie e “pippiolini” combinati tra loro danno luogo a figure geometriche uniche. Anche le piccole imperfezioni, specifiche della lavorazione artigianale, rendono così ogni gioiello una piccola opera d’arte da indossare.

Con un finanziamento dell’incentivo Resto al Sud di 45 mila euro (cui se ne sono aggiunti 20 mila dal DL Rilancio) l’azienda ha consolidato le proprie basi e si è aperta a un mercato potenziale più vasto, puntando sul web e sull’e-commerce. Ecco come, nell’intervista con la fondatrice Francesca Alfieri.

 

Come nasce la vostra azienda e quali sono state le principali tappe evolutive?

Fiori d'Arancio nasce dalla passione che ho sempre avuto per il mondo del ricamo. Fin da piccolina, mia mamma mi ha insegnato a cucire e a ricamare piccoli oggetti e da lì è iniziato tutto. All'età di 13 anni ho appreso l'arte del pizzo chiacchierino. Ci ho messo un bel po’ a impadronirmene (non è così semplice come può sembrare!) ma appena ho iniziato non mi sono più fermata e ho cominciato a sperimentare con questa tecnica di ricamo. Addirittura, quando ero particolarmente stressata mi rilassava dedicarmi al ricamo, perché in questo modo mi estraniavo da tutto.

Ho deciso di rendere la mia passione un lavoro, chiedendomi come poter valorizzare al meglio questo ricamo, utilizzato prevalentemente per bordure e centrini per le abitazioni. Ho quindi estrapolato solo una piccola parte di un grande centrino, l’ho modificato e impreziosito con pietre che lo rendessero unico, accattivante e vistoso e in tal modo ho creato un gioiello, per rendere la tradizione un'arte da indossare.

E a quel punto…?

Dopo aver creato la prima collezione di gioielli artigianali nel 2019, chiamata "Rosaliae", ho cercato degli agenti di commercio che potessero far conoscere il prodotto in tutta Italia. Ho aperto un sito web, ho contattato dei fotografi e dei video maker per fare degli shooting e dei video che andassero a catturare la bellezza del gioiello. Ho inoltre creato delle pagine social per iniziare a far conoscere la storia di Fiori d'Arancio, perché dietro al semplice gioiello c'è molto di più: c'è tradizione, c'è territorio e storia.  Non è stato facile (abbiamo mosso i nostri primi passi in piena pandemia!) ma piano piano abbiamo avuto i primi risultati e le prime soddisfazioni.

Quante persone lavorano con voi?

Al momento siamo soltanto io e mia sorella e copriamo tutta la produzione.

Come siete venute a conoscenza dell’incentivo Invitalia? 

Ero alla ricerca di finanziamenti per attività artigianali e mi sono imbattuta in Resto al Sud nel corso di una ricerca sul web.

Che cosa ha comportato per voi il finanziamento Invitalia?

Invitalia ha accelerato la realizzazione del mio sogno, mi ha dato la possibilità di avere subito a disposizione un laboratorio dove produrre e sperimentare. Dove potermi concentrare e dedicarmi al 100% al mio lavoro e alla mia passione, dove poter far conoscere questa tecnica di ricamo ormai del tutto persa e cercare di salvare questa arte e in qualche modo renderla accattivante e contemporanea. 

Quali aree della vostra attività hanno maggiormente beneficiato dell’incentivo?

Sicuramente la parte comunicativa, perché grazie al finanziamento ho finalmente realizzato un sito web completo di e-commerce, mi sono affidata a professionisti che hanno reso la mia piccola azienda interessante su un mercato più vasto, attraverso shooting, video e pianificazioni di campagne pubblicitarie e sponsorizzate. Abbiamo creato una bella storia attorno al prodotto Fiori d'Arancio e l’obiettivo, adesso, è diventare un brand: so che la strada è ancora molto lunga, ma l'impegno e la devozione non mi mancano.

 
 

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