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Invitalia: 18 grandi gruppi cinesi pronti a investire in Italia

2012-03-22

Un confronto rilevante si è svolto oggi a Roma tra l’economia italiana e quella cinese in tema di investimenti, con 18 grandi imprese asiatiche e 60 aziende italiane impegnate in più di 100 incontri operativi per stringere alleanze e avviare collaborazioni.

L’evento è stato organizzato da Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, nella propria sede di Roma, in collaborazione con la Camera di commercio cinese per l’import ed export di macchinari e prodotti elettronici.

Il fitto programma di incontri si è svolto alla presenza, tra gli altri, di Jiang Yaoping, viceministro del Commercio cinese, Giancarlo Innocenzi Botti, presidente di Invitalia, e Riccardo Monti, consigliere per l’Internazionalizzazione del ministro Corrado Passera.

La folta delegazione di imprese e banche italiane si è confrontata direttamente con i big del sistema industriale cinese – tra cui Harbin Electric International, Zoomlion, Sedin Engineering, LiuGong Machinery – attivi in settori strategici quali energia, finanza, hi-tech, infrastrutture, ICT, real estate, ingegneria e chimica.

Un “faccia a faccia” tra due grandi economie che sentono il bisogno di recuperare in fretta il gap pluriennale in tema di investimenti esteri. Sono attualmente quasi 100 le imprese italiane controllate o partecipate da capitali cinesi, con un fatturato di circa 2,5 miliardi di euro e 5.000 dipendenti.

La Cina – ha affermato il presidente di Invitalia, Giancarlo Innocenzi Botti - è uno dei Paesi target dell’azione dell’Agenzia: nell’ultimo triennio abbiamo favorito l’insediamento di grandi imprese cinesi in Italia, organizzando 19 eventi promozionali e sottoscrivendo accordi con enti istituzionali e associazioni di categoria. Il nostro obiettivo, in linea con quanto concordato dai nostri due Governi, è operare in modo deciso per realizzare un autentico salto di qualità che coinvolga in primo luogo il fondamentale e strategico settore degli investimenti”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il viceministro Jiang Yaoping che ha confermato “l’obiettivo di incrementare l’interscambio tra i due Paesi e, in particolare, gli investimenti cinesi in Italia, rafforzando le collaborazioni nel settore dell’alta tecnologia. L’Italia – ha proseguito il numero due del Commercio cinese – è oggi il nostro quinto partner commerciale. Nel 2011 l’interscambio è stato superiore ai 50 miliardi di dollari, con una crescita del 25% delle importazioni cinesi dall’Italia e un +17% delle importazioni italiane dalla Cina”.

Per Riccardo Monti “la Cina è una priorità per l’Italia. Dunque, dobbiamo avere più Cina”. Il consigliere del ministro dello Sviluppo economico ha lanciato una sorta di appello: “Bisogna recuperare l’enorme ritardo tra Italia e Cina, soprattutto in tema di investimenti reciproci. Negli ultimi quindici anni la Cina è stato il più grande attrattore di capitali, ma negli ultimi anni sta diventando anche un grande esportatore di investimenti, forte di una massa di ricchezza che viene destinata sempre più ad investimenti produttivi e non solo finanziari”.

Monti ha poi sottolineato come, in base a un sondaggio tra gli imprenditori cinesi, l’Italia sia il secondo paese europeo (dopo la Germania e a pari merito con la Francia) in cui le aziende cinesi sarebbero interessate ad investire.

 
 

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