"Economia come"? Il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda risponde alla domanda che è anche il titolo della prima edizione del festival dedicato all'impresa di crescere: Puntando sulla competitività e sulle sfide dell'innovazione tecnologica che, insieme all'internazionalizzazione, rappresentano i driver principali della crescita del nostro Paese.
Ma come possiamo diventare più competitivi? Quali sono le leve su cui insistere per uno sviluppo solido del nostro Paese? Il ministro inizia il confronto con il giornalista Claudio Cerasa nella giornata finale del festival, partendo dalle città e dal recente accordo siglato tra il Mise e l'amministrazione comunale capitolina.
Le città sono i motori di sviluppo per l'economia e, partendo proprio da questa premessa, nei primi giorni di dicembre, a Roma, sarà operativa una nostra task force a presidio del centro storico. Naturalmente aggiunge il ministro questo modello di collaborazione sarà esteso ad altre città e punteremo sui nodi nevralgici, quali la sicurezza, ma anche l'illuminazione e la gestione delle attività commerciali. Questo per il breve periodo aggiunge Calenda ma stiamo lavorando, in contemporanea, per portare qui, nella capitale, la produzione di alta tecnologia attraverso accordi con multinazionali. Bisogna investire e premiare gli imprenditori che investono. Sono ancora troppo poche le imprese che lo fanno evidenzia il ministro e questa è la grande sfida dell'Italia.
Sulle ragioni del festival e sull'importanza di condividere con il pubblico i temi dell'economia, il ministro Calenda aggiunge: I cittadini devono essere in grado di porre le domande giuste e valutare le risposte che ricevono. Questa iniziativa va in questa direzione anche perché, sui temi al centro del festival, si gioca il futuro del nostro Paese. Ed è importante, per tutti, averne consapevolezza.
Il dialogo con il titolare dello Sviluppo economico vira anche sulle riforme e sulle sfide dei grandi mercati che impongono, nelle parole di Calenda, una visione e un approccio pragmatico: Bisogna difendere l'interesse nazionale e non l'italianità. E' necessario contrastare gli investimenti predatori di aziende estere che puntano a sottrarre i nostri asset, i nostri brevetti, e poi vanno via. Difendere l'interesse nazionale però continua il ministro non significa contrastare gli investimenti esteri in Italia. Ma stabilire e far rispettare le regole.
Un'ultima parola chiave da tenere in evidenza, per Calenda è governare il progresso. Non a caso conclude il ministro abbiamo inserito l'innovazione tecnologica e, in particolare, l'intelligenza artificiale, nell'agenda dell'ultimo G7, proprio per avviare un processo di regolamentazione di fenomeni e di realtà che già stanno cambiando la nostra vita e l'economia mondiale.