Si è conclusa la procedura di gara per il restauro dei libri alluvionati della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, che riguarda il recupero di 132 volumi appartenenti al fondo Palatino.
Invitalia Centrale di Committenza dell'intervento ha curato l'intera procedura, aggiudicando la gara in via definitiva in soli tre mesi.
Il restauro
I volumi oggetto del restauro appartengono alla raccolta Palatina. Si tratta soprattutto di volumi del XVIII e del XIX secolo, di formato atlantico, composti di testo e tavole, a colori e in bianco e nero. Sono 132 unità bibliografiche, ancora da lavare, che presentano consistenti depositi di fango sulle carte, gore di umidità, presenza di macchie dovute a pregressi attacchi microbiologici, macchie di nafta, deformazioni e pieghe, carte attaccate e strappate. I volumi, tra l'altro, sono tutti smontati, tranne un numero molto limitato che presenta ancora residui di cuciture.
Ogni volume è stato collazionato ed è accompagnato da un progetto di restauro.
I lavori di restauro prevedono il lavaggio, la deacidificazione, il rinsaldo ed eventuale fissaggio dei colori. È poi prevista la rilegatura, differenziata a seconda dell'anno di stampa e dello spessore del volume.
In alternativa alla legatura, in alcuni casi, verrà realizzata una scatola di conservazione.
Gli interventi di restauro si svolgeranno presso il Laboratorio dell'impresa aggiudicataria e dovranno essere conclusi entro 365 giorni.
L'alluvione
Era la notte del 4 novembre 1966 quando l'Arno straripò, investendo la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, costruita lungo il suo argine. Nel giro di poche ore la Biblioteca e l'intera città furono invase da una enorme massa di acqua e di fango, mescolati alla nafta che usciva dagli impianti di riscaldamento.
Un milione e trecentomila tra libri antichi, raccolte di carte geografiche e topografiche, giornali e manifesti, miscellanee e opere moderne furono danneggiati. A pochi giorni dall'alluvione, migliaia di giovani dall'Italia e da altri Paesi del mondo arrivarono a Firenze per aiutare, per provare a salvare un patrimonio storico di inestimabile valore. Gli angeli del fango. Così li definì Giuseppe Grazzini sulle pagine del Corriere della Sera.
Negli anni, migliaia di volumi sono stati recuperati e risanati, mentre sono risultate irrecuperabili 1.300 delle 30 mila testate presenti al momento del disastro; restano da restaurare 17 mila volumi dei fondi Palatino e Magliabechiano e circa 30 mila miscellanee.