Invitalia ha concluso con successo, in stretta collaborazione con la “Commissione Centrale per la definizione e applicazione delle speciali misure di protezione” istituita presso il Ministero dell'Interno, la prima rilevante operazione di salvataggio di un’azienda operante nel settore turistico-ricettivo, grazie al coordinamento di una molteplicità di attori, tra i quali, in primis, Mediocredito Centrale.
L’intervento è avvenuto a un anno dalla firma, il 16 luglio 2019, del protocollo d’intesa con il Ministero dell’Interno con il quale l’Agenzia si impegna ad assicurare “sostegno alle imprese dei protetti (testimoni di giustizia) che abbiano subìto o che possano concretamente subire nocumento a causa delle loro dichiarazioni o dell’applicazione delle speciali misure di tutela”.
L’operazione, i cui contorni sono coperti da riservatezza per garantire la sicurezza dei testimoni di giustizia, si è concretizzata nella ristrutturazione dei debiti legati all’usura subita per anni dall’azienda dei testimoni di giustizia, attraverso la composizione bonaria di una parte degli stessi per effetto delle transazioni, accompagnate dall’Agenzia, con i creditori dell’impresa, che hanno accettato le rispettive proposte a saldo e stralcio degli importi dovuti, rinunciando così agli atti relativi alla procedura esecutiva.
Inoltre, Invitalia ha supportato i testimoni di giustizia nella progettazione esecutiva di un piano di diversificazione e rilancio dell’attività produttiva, anche attraverso lo scorporo di un ramo d’azienda e la realizzazione di investimenti eco-sostenibili e di efficientamento energetico finalizzati a implementare ulteriormente i servizi di natura ricettiva, beneficiando degli incentivi di Resto al Sud.
Il coinvolgimento dell’Agenzia nelle attività a tutela dei testimoni di giustizia consente, pertanto, di cambiare le modalità di intervento adottate nei loro confronti, facilitando il passaggio, fortemente voluto dalla Commissione Centrale, da una logica assistenziale di mero sostegno al reddito ad un approccio che punta a restituire autonomia lavorativa ed esistenziale ai testimoni di giustizia, attraverso l’attivazione di percorsi di autoimpiego o di riconversione/rilancio produttivo delle attività d’impresa già gestite.