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L’Ad Arcuri interviene a Palermo: “Possiamo accrescere questi numeri, le risorse sono abbondanti”

Resto al Sud, in Sicilia 581 nuove imprese e 2.213 posti di lavoro

2019-11-05

“Resto al Sud è la possibilità che lo Stato dà ai giovani di inventare e consolidare un lavoro a casa propria. Non ho ancora conosciuto nessuno dei 123.000 cittadini meridionali, un quarto dei quali sono laureati, che sia stato contento di lasciare la propria comunità per andare a cercare fortuna in un altro luogo del mondo. Se Resto al Sud terminasse oggi avremmo trovato un lavoro a centomila meridionali. Noi pensiamo che sia possibile accrescere ulteriormente questi numeri, anche perché la dotazione è molto abbondante. Inoltre, è la prima volta, che il cittadino che si è inventato un lavoro ottiene il 100% di quello che gli serve per diventare imprenditore”.

Lo ha detto l’amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri, concludendo il seminario “Resto al Sud, i nuovi incentivi a sostegno della nascita di nuove attività imprenditoriali nelle regioni del Mezzogiorno” che si è svolto il 5 novembre 2019 nell’aula magna dell’Università di Palermo.

All’incontro hanno partecipato il rettore Fabrizio Micari, l’assessore regionale Gaetano Armao, il responsabile Occupazione, Incentivi e Innovazione di Invitalia, Vincenzo Durante, e il presidente della commissione regionale Abi Sicilia, Salvatore Malandrino.

“Mio padre aveva un problema semplice - ha aggiunto Arcuri - doveva limitarsi a trovare un lavoro, noi abbiamo dovuto cercarlo, i giovani oggi devono inventarlo. Una funzione che deve esercitare un governo, a tutti i livelli, è di prendere atto che l’epoca del posto fisso è finita e che è invece è possibile che qualcuno vi dia una mano nel tentativo di inventare un lavoro. Resto al Sud va in questa direzione. Cosa possiamo fare per migliorare la propensione dei giovani a mettersi in proprio? La Regione Sicilia ha annunciato un incentivo aggiuntivo, l’esenzione per otto anni delle tasse regionali. Un bel modo di collaborazione fra le istituzioni e per fare sistema”.

L’incontro di Palermo ha consentito anche di evidenziare i numeri di Resto al Sud in Sicilia: ad oggi i progetti approvati sono 581, con investimenti previsti superiori ai 37 milioni di euro e la creazione di 2.213 posti di lavoro. Il 30% delle iniziative è localizzato in provincia di Palermo, seguita da Catania (19%), Messina (16%), Trapani (9%), Siracusa (8%), Agrigento (7%), Caltanissetta (5%), Ragusa (4%), Enna (3%). Il settore trainante è di gran lunga quello turistico-culturale, con circa il 50% dei progetti imprenditoriali, seguito dalle attività manifatturiere e artigianali (20%) e dai servizi alla persona (19%).

Le banche convenzionate per la concessione dei finanziamenti sono 24 in tutta la regione, per un totale di oltre mille filiali. La Sicilia, inoltre, è al primo posto per quanto riguarda gli enti accreditati che forniscono supporto gratuito per la presentazione della domanda: sono 54, pari a quasi il 30% di quelli presenti nelle dieci regioni in cui è attivo Resto al Sud.

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