Resto al Sud 2.0

L’incentivo per gli under 35 che vogliono avviare un’attività nel Mezzogiorno

Incentivo Resto al Sud 2.0

Resto al Sud 2.0

FAQ RESTO AL SUD 2.0

REQUISITI

Possono richiedere le agevolazioni le iniziative economiche avviate nel mese precedente alla data di presentazione della domanda, che risultino inattive alla medesima data, con maggioranza e amministrazione in capo a giovani in possesso dei requisiti soggettivi previsti.

Per accedere alle agevolazioni, è necessario che l’iniziativa economica sia stata formalizzata nel mese in cui viene presentata la domanda oppure in quello immediatamente precedente.
Ad esempio, se la domanda viene presentata il 31 ottobre, l’iniziativa economica dovrà essere stata formalizzata non prima del 1° settembre dello stesso anno.

Per le iniziative di lavoro autonomo e libero-professionali, la formalizzazione coincide con la data di apertura della partita IVA.

Per le attività d’impresa, sia in forma individuale che societaria, la formalizzazione corrisponde alla data di iscrizione al Registro delle Imprese.

L’iniziativa economica si considera “inattiva” qualora la partita IVA non sia movimentata né in attivo né in passivo, fatta eccezione — in quest’ultimo caso — per spese già sostenute, di modesta entità e/o strettamente correlate alla costituzione o formalizzazione dell’impresa, oppure per spese necessarie a garantire una realizzazione tempestiva ed efficace dell’iniziativa.

Risultano soggetti con i requisiti coloro i quali:

  • alla data di avvio dell’attività economica sono disoccupati (ivi compresi i disoccupati GOL) o inattivi o inoccupati o working poor;
  • nei sei mesi precedenti la presentazione della domanda non risultino soci e/o titolari di un’attività che risulta avere un codice Ateco identico, fino alla terza cifra di classificazione delle attività economiche, a quello corrispondente all’iniziativa economica oggetto della domanda di agevolazione.

È possibile esercitare l’attività da avviare nelle seguenti forme:

  • lavoratore autonomo;
  • libero professionista;
  • ditta individuale;
  • società in nome collettivo;
  • società in accomandita semplice;
  • società a responsabilità limitata (incluse le s.r.l.s.);
  • società cooperativa;
  • società tra professionisti. 

  • Inoccupati: giovani che non svolgono attività lavorativa o che percepiscono un reddito annuo inferiore ad € 8.000,00, in caso di lavoro subordinato o parasubordinato, o inferiore ad € 4.800,00, in caso di lavoro autonomo;
  • Inattivi: giovani che non lavorano, non hanno partita IVA attiva e non ricoprono ruoli in società attive iscritte al Registro delle imprese;
  • Disoccupati: giovani che hanno presentato una DID (Dichiarazione di Immediata Disponibilità), non svolgono attività lavorativa, non sono titolari di partita IVA attiva, non risultano soci o amministratori di società attive iscritte al Registro delle imprese oppure che percepiscono un reddito da lavoro dipendente/autonomo inferiore alle detrazioni fiscali previste da TUIR;
  • DisoccupatiGOL: giovani destinatari del programma “Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori”, con percorsi personalizzati di accompagnamento al lavoro o formazione, definiti dai centri per l’impiego sulla base della profilazione;
  • Working Poor: lavoratori/lavoratrici il cui reddito da lavoro dipendente o autonomo corrisponde ad un’imposta lorda pari o inferiore alle detrazioni spettanti ai sensi dell’art. 13 del testo unico delle imposte sui redditi di cui al DPR n. 91/1986.

Nel caso di lavoro autonomo, è considerato working poor il soggetto che, nell’ultima dichiarazione dei redditi presentata, risulta avere un reddito da lavoro autonomo con imposta lorda pari o inferiore alle detrazioni spettanti ai sensi dell’art. 13 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (DPR n. 917/1986).

Pertanto, si prende in considerazione la dichiarazione relativa all’anno d’imposta precedente a quello in cui viene presentata la domanda di agevolazione.

Il giovane in possesso dei requisiti non deve essere stato, nei sei mesi precedenti la presentazione della domanda, socio e/o titolare di un’attività che abbia un codice ATECO identico, fino alla terza cifra, a quello dell’iniziativa economica per cui si richiedono le agevolazioni, anche se tale attività risulti cessata.

Ad esempio, se sei stato socio o titolare di un’attività ristorativa (codice ATECO 56.11.90), anche se cessata nei sei mesi precedenti la domanda, non potrai accedere alle agevolazioni se intendi avviare un’attività di ristorazione mobile (codice ATECO 56.12.00), poiché i codici coincidono nelle prime tre cifre (56.1).

La compagine proponente può essere costituita anche da soggetti non in possesso dei requisiti, purché l’amministrazione e il controllo siano detenuti da soggetti con requisiti dalla data di avvio dell’iniziativa economica e per i tre anni successivi alla data di conclusione del progetto. 

Sì, possono presentare domanda anche le iniziative economiche in forma societaria che abbiano nella loro compagine dei soggetti giuridici; in tal caso, essi saranno considerati soggetti senza requisiti. 

No. Non è possibile presentare più domande contemporaneamente da parte dello stesso soggetto, indipendentemente dal possesso o meno dei requisiti previsti dalla normativa.

I giovani in possesso dei requisiti devono possedere il 50% più un euro delle quote sociali. 

Si intende che la maggioranza dei componenti dell’organo di governance deve essere composta da giovani in possesso dei requisiti soggettivi e soci dell’iniziativa economica.

AGEVOLAZIONI E SPESE AMMISSIBILI - COSA SI PUÒ FINANZIARE

È consentito soltanto se strettamente necessari alla produzione di beni o all’erogazione dei servizi indicati nel progetto (a titolo meramente esemplificativo: imprese edili, di pulizia, ristorazione ambulante, ecc.); non sono ammissibili quelli destinati ad attività consulenziali e/o libere professioni. 

È consentito soltanto se strettamente necessari all’erogazione dei servizi indicati nel progetto. A titolo meramente esemplificativo, sono ammissibili: derive, piccoli natanti, tavole windsurf, imbarcazioni con o senza equipaggio - solo se dimostrata la relativa redditività - utilizzati per: noleggio, charter, scuole di vela o organizzazione di tour in barca, etc. Tali investimenti non possono esser utilizzati per usi promiscui, cioè per finalità differenti a quelle strettamente correlate all’attività agevolata. 

Sì, è consentito l’acquisto di pagode, spazi prefabbricati, anche modulari, purché di dimensione contenuta, destinati ad attività stagionali e quindi interamente smontabili con garanzia del perfetto ripristino dei luoghi, o realizzate all’aperto (ad es. come spogliatoi per centri sportivi). Tali investimenti sono annoverabili nella macro-voce impianti, macchinari ed attrezzature.

Sì. L’acquisto di un impianto fotovoltaico è ammesso tra le spese relative a impianti, macchinari e attrezzature, purché strettamente funzionale al miglioramento dell’efficienza energetica e ad uso esclusivo dell’iniziativa economica agevolata.
Tale investimento deve essere accompagnato da ulteriori spese direttamente collegate al core business dell’iniziativa. Nel caso in cui il piano di spesa preveda esclusivamente l’acquisto dell’impianto fotovoltaico, la domanda sarà rigettata ai sensi dell’art. 21-octies della Legge 241/1990.

Sì, solo per lo strumento agevolativo “Contributo per programmi di investimento”  e se riguardano l’adeguamento della sede aziendale alle esigenze produttive/organizzative delle attività proposte, nel limite massimo del 50% del programma di spesa ammesso. Rientrano tra le opere edili di ristrutturazione anche quelle volte alla separazione degli spazi interni del locale e/o alla creazione di nuovi vani, effettuati tramite la realizzazione di pareti in cartongesso, pareti mobili ancorate al suolo, ecc. 

No. Le imposte non sono in alcun caso agevolabili. 

 

 

No, tutti i beni devono essere nuovi di fabbrica.

No. Il progetto deve essere avviato successivamente alla presentazione della domanda. Pertanto, sono considerate ammissibili solo le spese documentate da titoli con data posteriore alla presentazione della domanda.

I beni agevolati non possono essere trasferiti dalla sede aziendale, né alienati o destinati a usi diversi per i 3 anni successivi al completamento del programma di spesa. 

PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA

No, Progetto Integrato Autoimpiego non è un bando e non prevede graduatorie. È un incentivo "a sportello": le domande possono essere presentate fino a quando ci sono fondi disponibili. 

Esclusivamente online, accedendo nella area personale presente sul sito web di Invitalia.

 

 

 

La compilazione della domanda può essere effettuata dal titolare/legale rappresentante o dagli eventuali delegati individuati in fase di registrazione dell’iniziativa economica; tuttavia, l’invio dovrà essere effettuato dal titolare/legale rappresentante. 

In fase di compilazione della domanda, la piattaforma prevede l’acquisizione automatica dei dati dal Registro delle Imprese e il relativo controllo in tempo reale; pertanto, è importante verificare ed eventualmente aggiornare tempestivamente i dati dell’impresa presenti nel Registro delle Imprese.

No, dopo aver compilato la domanda online bisogna scaricare il file che il sistema genera alla fine della procedura, firmarlo digitalmente e caricarlo di nuovo sulla piattaforma insieme a tutta la documentazione richiesta, disponibile nella sezione  Modulistica. Si segnala che la domanda e gli allegati dovranno essere compilati in ogni loro parte, pena la decadenza della domanda stessa. Si precisa, inoltre, che la documentazione dovrà essere selezionata in funzione della tipologia del soggetto proponente. 

La domanda di accesso alle agevolazioni deve essere firmata dal titolare/legale rappresentante dell’iniziativa economica. 

 

 

 

No, la procedura è tutta digitale.

Sì, è necessario essere in possesso di un indirizzo PEC attivo a cui Invitalia invierà tutte le comunicazioni. Per le iniziative economiche di tipo imprenditoriale, dovrà essere utilizzato l’indirizzo PEC comunicato alla Camera di Commercio.

No, quando si presenta la domanda non si è obbligati a inserire la documentazione tecnica; tuttavia, è possibile comunque allegarla.

È possibile presentare un’unica domanda di accesso alle agevolazioni, fatta salva la possibilità di presentare una nuova domanda nel caso di rigetto della precedente.

Tutti i requisiti sono verificati alla data di presentazione della seconda domanda di agevolazione, ad eccezione del requisito relativo alla data di costituzione/formalizzazione dell’iniziativa economica, che viene invece valutato in riferimento alla data di presentazione della prima domanda.

No. La ripresentazione della domanda a seguito della rinuncia viene considerata come prima richiesta. Pertanto, i requisiti saranno verificati in sede di valutazione della “nuova” eventuale domanda.

COME VIENE VALUTATA LA DOMANDA

Le premialità sono attribuite alle iniziative economiche che soddisfano almeno una delle seguenti condizioni:

  • includono tra i soggetti proponenti persone che hanno partecipato alle attività di formazione e accompagnamento organizzate dall'ENM (Ente Nazionale per il Microcredito), come previsto dal Capo II del Decreto Interministeriale 11/07/2025;
  • prevedono l’utilizzo di un conto corrente vincolato per la realizzazione dell’iniziativa, aperto presso una banca aderente alla Convenzione tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ABI e Invitalia (in fase di perfezionamento);
  • versino un importo commisurato al voucher/contributo richiesto sul conto corrente vincolato o dedicato (in caso di conto corrente dedicato, per poter ottenere la premialità è necessario dimostrare di aver versato almeno il 10% del voucher/contributo richiesto);
  • presentano nella compagine uno o più soci di minoranza (persone fisiche o giuridiche) con almeno cinque anni di esperienza nel settore dell’attività proposta.

ALTRI QUESITI

No. È possibile presentare la domanda anche senza aver frequentato i corsi dell’ENM e senza aver aperto un conto corrente vincolato/dedicato. In tal caso, il progetto potrà comunque essere finanziato, pur non beneficiando del punteggio aggiuntivo previsto dalle premialità di cui all’Allegato 1 del Decreto Direttoriale 08/10/2025.

Le iniziative economiche potranno scegliere di aprire, alternativamente: 

  • un conto corrente “vincolato”, presso una banca aderente alla Convenzione tra Ministero, ABI e Invitalia;
  • un conto corrente “dedicato”, ovvero il conto corrente destinato a tutti i pagamenti dell’iniziativa economica, ivi compresi quelli relativi al progetto. Il conto corrente dedicato non può essere impiegato in modo promiscuo per altre finalità e, pertanto, non può coincidere con un conto corrente personale.  

NOTA BENE: la scelta di aprire un conto corrente vincolato o dedicato incide sia sulle modalità di erogazione dei contributi concessi (vedi art. 17 del D.D. 08/10/2025), sia su eventuali premialità attribuibili in fase di valutazione (vedi Allegato 1 al D.D. 08/10/2025). 

La maggiorazione può essere concessa, se espressamente richiesta in fase di domanda, qualora ricorra almeno una delle seguenti condizioni:

  • almeno il 20% delle spese ammesse da Invitalia sia riferibile a beni strumentali (materiali o immateriali) o a servizi innovativi, sul piano tecnologico-digitale, ovvero finalizzati alla sostenibilità ambientale o al risparmio energetico;
  • almeno il 50% dell’importo della maggiorazione è destinato all’acquisto di consulenze tecnico-specialistiche erogate da ETS iscritti al RUNTS, finalizzate a: 

a) progettazione e sviluppo di soluzioni innovative di processo o di prodotto; 

b) progettazione, sviluppo, realizzazione e validazione di prototipi, modelli, stampi, matrici; 

c) acquisizione di certificazioni ambientali o energetiche.

Sì. Le consulenze erogate da soggetti diversi dagli ETS, purché capitalizzabili e funzionali all’implementazione di processi innovativi e/o digitali, ovvero finalizzate alla sostenibilità ambientale e al risparmio energetico, possono essere inserite nelle seguenti categorie di spesa:

  • “Programmi informatici e servizi per le tecnologie dell’informazione e delle telecomunicazioni”;
  • “Immobilizzazioni immateriali”.

Per richiedere la maggiorazione, è necessario:

  • in caso di beni o servizi innovativi e/o ecosostenibili, cancellare la voce “Non applicabile” e selezionare la voce “Beni e servizi innovativi” nel menù a tendina associato alla dicitura “Spese per la maggiorazione”, in corrispondenza della specifica voce di spesa avente le caratteristiche previste dalla normativa;
  • in caso di consulenze tecnico-specialistiche erogate da ETS iscritti al RUNTS, valorizzare nella categoria di spesa “Consulenze tecnico-specialistiche capitalizzabili prestate da ETS” i campi richiesti, cancellare la voce “Non applicabile” e selezionare la voce “Consulenze ETS”.

Vedi la Guida alla presentazione della domanda

Sono beni o servizi innovativi e/o ecosostenibili quei prodotti o servizi - con particolare riferimento a consulenze tecnico-specialistiche - che presentano caratteristiche tecnologiche, digitali o funzionali al risparmio energetico, finalizzate al miglioramento dei processi di produzione e/o dell’offerta. Tali beni e servizi devono differire rispetto a quanto già adottato o offerto dai concorrenti operanti nel medesimo mercato geografico di riferimento dell’iniziativa economica. A titolo esemplificativo, rientrano in questa categoria prodotti, servizi e processi che introducono cambiamenti in materiali, componenti, software, ergonomia, prestazioni, sostenibilità o metodi produttivi e logistici.

 

 

No. Il totale delle spese previste non può mai essere inferiore al contributo richiesto, anche qualora sia valorizzata la maggiorazione per beni o servizi innovativi e/o ecosostenibili e per consulenze tecnico-specialistiche erogate da ETS iscritti al RUNTS.

Sì. Le spese eccedenti il contributo richiesto possono essere valorizzate nella sezione “Spese previste dal progetto”.

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