Fondo impresa femminile
L’incentivo per le imprese guidate da donne

Fondo impresa femminile
Gli incentivi
Gli incentivi del Fondo finanziano programmi di investimento per l’avvio o lo sviluppo di imprese femminili che devono essere realizzati in 24 mesi. Tali programmi, oltre a spese per investimenti, possono comprendere costo del lavoro e spese per il capitale circolante. Le spese di capitale circolante sono finanziabili nel limite massimo del 20% del programma di spesa ammesso (o del 25% nel caso di imprese costituite da oltre 36 mesi).
Il valore del programma di investimento può arrivare a:
- massimo € 250.000,00 (iva esclusa) per progetti di avvio di impresa (Capo II del Decreto)
- massimo € 400.000,00 (iva esclusa) per progetti di sviluppo di impresa (Capo III del Decreto)
Non è richiesto un valore minimo del progetto.
Sono ammissibili attività operanti nei settori dell’industria e artigianato, della trasformazione di prodotti agricoli, dei servizi, del commercio e del turismo. Non risulta ammissibile la produzione primaria di prodotti agricoli.
No, non è richiesto un importo minimo del programma di investimento.
Il Fondo prevede due linee di incentivo:
- incentivi per l’avvio di imprese femminili: per libere professioniste e imprese non ancora costituite o costituite da non oltre 12 mesi (Capo II)
- incentivi per lo sviluppo o il consolidamento di imprese femminili: per libere professioniste o per le imprese costituite da oltre 12 mesi (Capo III)
Gli incentivi sono costituiti da un contributo a fondo perduto al quale si aggiungono servizi di assistenza tecnico-gestionale per un valore massimo di € 5.000:
- per progetti fino a € 100.000,00 (iva esclusa) l’agevolazione copre fino all’80% delle spese (o fino al 90% per donne disoccupate) e comunque entro un tetto massimo di € 50.000,00
- per progetti fino a € 250.000,00 (iva esclusa) l’agevolazione copre il 50% delle spese, fino ad un tetto massimo di € 125.000,00
Oltre al contributo a fondo perduto è possibile richiedere servizi di assistenza tecnico gestionale per un valore massimo di € 5.000.
Gli incentivi sono costituiti da un mix di contributo a fondo perduto e finanziamento a tasso zero da restituire in 8 anni, a cui si aggiungono servizi di assistenza tecnico-gestionale per un valore massimo di € 5.000:
- per progetti fino a € 400.000,00 l’agevolazione copre l’80% delle spese, con un tetto massimo di € 320.000,00 con un mix di contributo a fondo perduto e finanziamento a tasso zero
- solo per le imprese con oltre 36 mesi di vita il contributo al capitale circolante è concesso interamente a fondo perduto
Le imprese costituite da oltre 12 mesi, possono ottenere agevolazioni che arrivano all’80% del piano di spesa ammissibile.
Come si articolano le agevolazioni:
- Per le imprese tra 12 e 36 mesi dalla data di costituzione, le agevolazioni sono concesse in base al programma di spesa complessivo, al 50% come contributo a fondo perduto e al 50% come finanziamento a tasso zero
- Per le imprese costituite da oltre 36 mesi esiste una distinzione tra copertura delle spese del capitale circolante e altre spese:
- le agevolazioni a copertura del circolante sono concesse interamente a fondo perduto
- oppure, le restanti agevolazioni a copertura delle spese per investimenti, costo del lavoro, servizi in cloud, sono concesse al 50% come contributo a fondo perduto e al 50% come finanziamento a tasso zero
L’incentivo finanzia una quota del programma di spesa. La restante parte e l’Iva devono essere coperte dal beneficiario, con risorse proprie o mediante il ricorso ad altri finanziamenti.
Sì, a condizione che la società proponente sia già costituita e attiva nella produzione primaria di prodotti agricoli di cui all’Allegato I del TFUE. Resta inteso che per tali iniziative, l’impresa dovrà garantire una contabilità separata, per tenere distinte le diverse gestioni. Non risulta ammissibile l’uso promiscuo dei beni d’investimento. Non rientrano tra le spese agevolabili di capitale circolante le materie prime oggetto della produzione agricola.
Sì, le agevolazioni del Fondo impresa femminile sono cumulabili con altri benefici fiscali come il Credito di Imposta per investimenti in beni strumentali (c.d. Credito di Imposta "Industria 4.0"), nei limiti previsti dalla normativa europea (Cumulo delle agevolazioni - Art. 7. D.M. 30 settembre 202.
In particolare, il valore totale delle agevolazioni concesse su un determinato bene non deve essere superiore al valore del bene stesso.
Il principio “Do No Significant Harm” (DNSH) prevede che gli interventi previsti dai PNRR nazionali non arrechino alcun danno significativo all’ambiente: rispettare tale principio risulta condizione imprescindibile per accedere ai finanziamenti. In applicazione di questo principio, non sono finanziabili le spese riferite ad attività escluse dalla normativa europea, in particolare le attività richiamate all’Allegato V sezione B del regolamento (UE) 2021/523 del Parlamento Europeo e del Consiglio che istituisce il programma InvestEU e che modifica il regolamento (UE) 2015/1017.