Cultura Crea

La cultura diventa Impresa con Cultura Crea, Taranto Crea, Cultura Crea Plus

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COSA SI PUÒ FARE

Per tutte e 3 le linee di intervento, i Codici Ateco agevolabili sono indicati analiticamente nella normativa. 

 In particolare: 

  • “Creazione di nuove imprese nell’industria culturale” finanzia le micro, piccole e medie Imprese (MPMI) dell’industria culturale che vogliono avviare un’attività nelle Regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Sono finanziabili programmi di spesa complessivi (investimento e capitale circolante) fino a 400.000 euro che prevedono la creazione o l’introduzione di prodotti o servizi innovativi in una delle seguenti aree tematiche: 
  • conoscenza: sviluppo o applicazione di tecnologie che permettano di creare, organizzare, archiviare e accedere a dati e informazioni sull’industria culturale; 
  • conservazione: sviluppo o applicazione di modalità e processi innovativi per le attività legate a restauro/manutenzione e recupero del patrimonio culturale (restauro, manutenzione, recupero e rifunzionalizzazione) come materiali, tecnologie, analisi della gestione dei rischi, valutazione dei fattori di degrado e tecniche di intervento, ecc; 
  • fruizione: modalità e strumenti innovativi di offerta di beni, anche in forma integrata con le risorse del territorio, processi innovativi per la gestione – acquisizione, classificazione, valorizzazione, diffusione – del patrimonio culturale e risorse del territorio, piattaforme digitali, prodotti hardware e software per nuove modalità di fruizione e nuovi format narrativi, di comunicazione e promozione; 
  • gestione: sviluppo di strumenti e soluzioni applicative in grado di ingegnerizzare le attività di gestione di beni e attività culturali. 

Gli investimenti agevolabili includono Opere murarie (nel limite del 20% massimo degli Investimenti e del 10% sul programma complessivo), impianti macchinari e attrezzature e beni pluriennali.  

Le spese di capitale circolante non possono superare il 50% del programma complessivo. 

 

  • “Sviluppo delle Imprese dell’industria culturale e turistica” finanzia lo sviluppo e il consolidamento delle micro, piccole e medie Imprese dell’industria culturale, turistica, creativa, dello spettacolo e del settore manifatturiero tipico locale che realizzano programmi d’investimento presso unità locali nelle Regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia

Sono finanziabili programmi di spesa complessivi (investimento e gestione) fino a 500.000 euro nelle seguenti aree di intervento: 

  • servizi per la fruizione turistica e culturale; 
  • promozione finalizzata alla valorizzazione delle risorse culturali; 
  • recuperoe valorizzazione di produzioni tipiche locali. 

Gli investimenti agevolabili includono opere murarie (nel limite del 20% massimo degli Investimenti e del 10% sul programma complessivo), impianti macchinari e attrezzature e beni pluriennali.  

Le spese di capitale circolante non possono superare il 50% del programma complessivo. 

 

  • "Sostegno ai soggetti del terzo settore dell’industria culturale" finanzia lo sviluppo e il consolidamento di Imprese e di altri soggetti del terzo settore nelle attività collegate alla gestione di beni, ai servizi e alle attività culturali, anche favorendo forme di gestione integrata, che realizzano programmi d’investimento presso unità locali nelle Regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia

Sono finanziabili programmi di spesa complessivi (investimento e capitale circolante) fino a 400.000 euro nelle seguenti aree di intervento: 

  • attività collegate alla gestione degli attrattori e delle risorse culturali del territorio; 
  • attività collegate alla fruizione degli attrattori e delle risorse culturali del territorio; 
  • attività di animazione e partecipazione culturale. 

Gli Attrattori sono indicati analiticamente nella normativa. 

Gli investimenti agevolabili includono opere murarie (nel limite del 20% massimo degli investimenti e del 10% sul programma complessivo), impianti macchinari e attrezzature e beni pluriennali.  

Le spese di capitale circolante non possono superare il 50% del programma complessivo. 

 

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