Contratto di sviluppo - Net Zero
L’incentivo che sostiene la transizione ecologica e le tecnologie a zero emissioni nette

Contratto di sviluppo - Net Zero
COSA FINANZIA
Sono finanziabili i progetti di sviluppo industriale, di tutela ambientale e, eventualmente, progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, con costi ammissibili di almeno 20 milioni di euro.
È possibile chiedere gli incentivi per:
- nuova unità produttiva
- ampliamento della capacità produttiva
- riconversione attività (diversificazione ATECO)
- ristrutturazione unità produttiva: cambiamento fondamentale o notevole miglioramento
I progetti possono essere realizzati da una o più imprese e devono puntare al rafforzamento delle catene di produzione dei dispositivi utili per la transizione ecologica, quali:
- batterie
- pannelli solari
- turbine eoliche
- pompe di calore
- elettrolizzatori
- dispositivi per la cattura e lo stoccaggio del carbonio (CCUS)
I programmi di sviluppo possono riguardare anche:
- produzione dei componenti chiave, riportati nell’allegato n. 1 del Decreto, dei macchinari e delle attrezzature coinvolte nella produzione dei suddetti dispositivi. L’impresa è tenuta a dimostrare, in fase di presentazione della domanda, che almeno il 50% del fatturato generato dal programma sarà realizzato con imprese che producono i dispositivi
- recupero delle materie prime critiche, riportate all’allegato n. 2 del Decreto, necessarie per la produzione dei dispositivi e dei componenti chiave
Tutti i programmi di sviluppo devono determinare una capacità produttiva - o di recupero - aggiuntiva rispetto a quella esistente.
Le agevolazioni
Per tutte le imprese, incluse quelle del centro-nord, le agevolazioni sono concesse nelle seguenti forme:
- contributo in conto impianti
- finanziamento agevolato
- contributo diretto alla spesa
Anche le grandi imprese che realizzano investimenti produttivi nel centro-nord possono ricevere contributi a fondo perduto pari ad almeno il 15% dell’importo totale ammesso alle agevolazioni.
A questo proposito si applicano i regimi richiamati dal DM 9 dicembre 2014 e ss.mm.ii, compreso il regime di cui al Titolo III del decreto del Ministro delle Imprese e del Made in Italy 14 settembre 2023, che prevede, per le domande presentate entro il 3 novembre 2025, la possibilità di richiedere l’applicazione della sezione 2.8 del Quadro temporaneo relativa agli aiuti per accelerare gli investimenti in settori strategici per la transizione verso un’economia a zero emissioni nette.

