B.Mattarella: rafforzare le filiere significa rafforzare il Paese, Invitalia attore chiave
L’AD di Invitalia ha partecipato alla presentazione del 7° Rapporto dell’Osservatorio 4.Manager.
Roma, 3 dicembre 2025 – “Filiera oggi non significa più soltanto un insieme di imprese che operano nello stesso settore ma è espressione di ecosistemi vivi, reti di competenze, relazioni e innovazione. E proprio in questi ecosistemi si gioca la capacità dell’Italia di generare valore aggiunto, export, occupazione qualificata e crescita duratura, come evidenziato anche nel Rapporto che viene presentato oggi”.
Lo ha detto Bernardo Mattarella, Amministratore delegato di Invitalia, intervenendo oggi alla presentazione del 7° rapporto dell’Osservatorio 4.Manager “Le filiere produttive nell'era della conoscenza aumentata”.
“In questo contesto, Invitalia è diventata un attore chiave in questa trasformazione. Nell’ultimo anno abbiamo sostenuto come Gruppo più di 63.000 progetti d’impresa, attivando 17,4 miliardi di investimenti e concedendo quasi 6 miliardi di agevolazioni. Ma al di là dei numeri, ciò che conta è la portata più ampia che questi interventi sviluppano non solo a vantaggio del singolo beneficiario ma a favore dell’intero sistema Paese. Generano infatti un impatto significativo sulle filiere dell’energia, della manifattura avanzata, dell’agroalimentare, del turismo, dei servizi tecnologici; migliorano la capacità competitiva dei territori; stimolano l’innovazione in settori strategici; mobilitano fornitori, centri di ricerca, pubbliche amministrazioni e partner industriali. In altre parole, generano valore lungo tutta la catena, rafforzando la struttura stessa del nostro sistema produttivo”– ha continuato Mattarella.
“È un impegno che abbiamo assunto anche nell’ambito del PNRR, dove supportiamo oltre 20 amministrazioni centrali su investimenti che valgono oltre 52 miliardi di euro. Tutto ciò si traduce concretamente nella realizzazione di progetti che incidono direttamente sulle nuove catene del valore europee: mobilità elettrica, tecnologie Net Zero, rinnovabili, batterie, idrogeno, digitalizzazione, infrastrutture. Si tratta in molti casi di grandi investimenti che alimentano una filiera, creano specializzazioni, portano competenze e danno vita a collaborazioni. È così che un investimento diventa politica industriale.
Questi interventi hanno riguardato settori strategici spaziando dall’edilizia sanitaria e scolastica all’edilizia residenziale pubblica, dalla rigenerazione urbana alle infrastrutture idriche, dalla mobilità sostenibile con nuove linee tranviarie alla tutela ambientale, infine dalla protezione degli habitat marini alle aree protette e ai parchi, alla digitalizzazione dei servizi e alla valorizzazione del patrimonio pubblico.
Infine, in un mondo in cui tutte le informazioni e i dati più importanti che ci riguardano viaggiano attraverso le infrastrutture di rete abbiamo lavorato con Infratel, riducendo il divario digitale, portando connessioni ultra-veloci ad imprese, scuole, ospedali e piccoli comuni.
Invitalia contribuisce pertanto a costruire le condizioni abilitanti per lo sviluppo delle filiere, infrastrutture materiali, digitali, sociali e culturali che connettono imprese, comunità e territori.
E ancora, con programmi come i Contratti di Sviluppo, Smart&Start, Resto al Sud, l’Imprenditoria femminile e giovanile, sosteniamo l’innovazione diffusa, la nascita di nuove imprese, lo sviluppo di competenze manageriali, la specializzazione tecnologica, la creazione di occupazione. Tutte leve fondamentali per filiere che vogliono evolvere, crescere e aprirsi ai mercati internazionali.
Ci tengo a sottolineare soprattutto un punto, ovvero che una filiera competitiva non vive solo di incentivi o infrastrutture ma ha bisogno fortemente e forse soprattutto di cultura industriale e manageriale. L’Italia è un Paese di competenze straordinarie, ma oggi queste competenze hanno bisogno di dialogare tra loro, di mettere in stretta connessione imprese, università, associazioni datoriali, amministrazioni, centri di ricerca. Invitalia svolge un ruolo sempre più riconosciuto di “ponte” tra questi attori.
Questa dimensione collaborativa è essenziale perché le filiere sono reti, e le reti funzionano solo se c’è fiducia, se c’è condivisione di obiettivi, se c’è capacità di crescere insieme. La competitività italiana, in fondo, nasce qui, nel saper trasformare conoscenza, innovazione e capitale umano in valore collettivo. E Invitalia è parte attiva di questo percorso, mettendo a disposizione competenze, governance, strumenti finanziari, capacità progettuale e relazioni.
In un’economia globale sempre più complessa e interdipendente, rafforzare le filiere significa rafforzare l’Italia, aumentare il valore aggiunto, sostenere l’export, creare nuove competenze, accelerare la transizione tecnologica e ambientale. Significa, in definitiva, costruire un futuro più equo e sostenibile, ed è quello che noi come Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa cerchiamo di fare ogni giorno, con una visione di lungo periodo e con la consapevolezza che il vero vantaggio competitivo nasce dall’interconnessione tra imprese, tra territori, tra persone, tra idee” – ha concluso Mattarella.