Razionalizzazione delle partecipate degli enti pubblici: istruzioni per l'uso
Invitalia, con Ministero dello Sviluppo economico e Anci, ha predisposto un vademecum

La Legge di Stabilità per il 2015 ha imposto alle amministrazioni pubbliche l'avvio di un processo di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie possedute, a vantaggio di una maggiore efficacia dell'azione amministrativa, contenimento della spesa e tutela della concorrenza e del mercato.
Uno dei criteri di razionalizzazione previsti dalla legge riguarda l'aggregazione di società partecipate da enti pubblici che erogano servizi pubblici locali.
Questi enti, entro il 31 marzo 2015, dovranno predisporre un piano operativo, con indicazione di modalità e tempi di attuazione del processo di razionalizzazione ed esposizione in dettaglio dei risparmi da conseguire. Il piano, corredato da una relazione descrittiva, dovrà poi essere inoltrato alla sezione regionale di controllo della Corte dei Conti.Le norme citate non contengono, però, dettagli sulle metodologie operative attraverso cui i comuni, anche di piccole dimensioni, devono procedere.
Per facilitare loro il compito e contribuire all'ottimizzazione della finanza pubblica, Invitalia, in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico e ANCI, ha predisposto una Linea Guida per l'avvio del processo di razionalizzazione, con appositi schemi- tipo per orientare nella redazione dei piani operativi e relativi allegati.
Il vademecum è stato presentato nel corso del workshop Piano di razionalizzazione delle partecipate. Confronto su metodologie e contenuti che si è svolto il 26 marzo 2015 a Roma, presso la sede di ANCI, e ha raccolto positivi riscontri, che in alcuni casi si sono concretizzati in specifici interventi di supporto richiesti da enti locali.