Una politica industriale per le startup
L’Ad Arcuri interviene al workshop “Best Scholarship e Open Innovation” presso la sede di RDS a Roma
Di quale politica industriale ha bisogno il nostro paese? Di quali modelli strategici hanno bisogno le nostre startup?
Se ne è parlato il 25 giugno, al workshop "Best Scholarship e Open Innovation" al quale è intervenuto l’Ad di Invitalia Domenico Arcuri, che ha dichiarato: “Negli ultimi tre anni, con Smart&Start, abbiamo fatto nascere 848 nuove imprese innovative. Lo Stato ha finalmente investito per creare startup. E, negli ultimi due anni, con Invitalia Ventures, ha cominciato a fare qualcosa anche per sostenere il cosiddetto “secondo round” delle startup, vale a dire la fase successiva alla nascita, quando c’è bisogno di consolidare queste imprese. L’Italia, da questo punto di vista, si racconta peggio di quello che in realtà è. Naturalmente bisogna fare di più, soprattutto per correlare il mercato finanziario a quello imprenditoriale. Una parte della crescita potenziale del nostro sistema produttivo non si realizza perchè non trova i capitali necessari. Di qui l’importanza del sostegno pubblico. Che però, come abbiamo sperimentato con il nostro fondo di venture capital, deve investire insieme con soggetti privati. Dobbiamo replicare questo modello tutte le volte che possiamo”.
L’evento, svoltosi a Roma presso l’auditorium multimediale di RDS, aveva dunque l'obiettivo tracciare i punti di una nuova politica industriale per lo sviluppo delle startup.Alla tavola rotonda hanno partecipato anche Enrico Cereda, CEO di IBM Italia, Jeffrey Hedberg, CEO di Wind/Tre e Francesco Starace, CEO di Enel, stimolati nel confronto da Enrico Mentana.
Il workshop infine ha dato spazio anche alla premiazione dei vincitori del Bando Best 2017-2018, la borsa di studio promossa dalla Steering Committee e da Invitalia, per i talenti italiani under 35 che possono trascorrere 8 mesi in Silicon Valley per sviluppare le proprie idee innovative.