“Quando lo Stato si limita a controllare e non più a produrre politiche cresce la disuguaglianza”

L'intervento dell’AD di Invitalia, Domenico Arcuri, all'incontro al Censis sul nuovo ruolo dello Stato

11 giugno 2019

“Lo Stato ha smesso da anni di essere quello che era sin dall'Unità d’Italia. Uno Stato che quando il mercato non ce la fa, interviene direttamente. Accade, quindi, che lo Stato si ritrae e si limita a controllare e non più a produrre politiche. Il risultato è la crescita della disuguaglianza. Insomma, lo Stato ha perso la sua capacità elaborativa, si è stratificato, ha creato labirinti, si è messo in mezzo tra la produzione di ricchezza e la distribuzione della stessa”. Così Domenico Arcuri, Amministratore delegato di Invitalia, nel corso del suo intervento al Convegno “Il nuovo ruolo dello Stato e della macchina burocratica” in programma oggi al Censis.

All'evento, introdotto da Massimiliano Valerii, Direttore Generale Censis, oltre all'amministratore Delegato di Invitalia, Domenico Arcuri, hanno partecipato: Giuseppe De Rita, Presidente Censis, Marco Follini, Paolo Peluffo, Segretario Generale Cnel, Luciano Violante, Presidente Italiadecide.

Il dibattito ha affrontato la questione della presenza dello Stato nei processi decisionali della vita quotidiana e ha messo a confronto la visione neoliberista della società con quella che prevede invece un ruolo più centrale del potere pubblico.

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