A Napoli tornano i faraoni: il 7 ottobre 2016 riapre la sezione egizia del Museo Archeologico
Completati i lavori anche grazie Mumex, il progetto del Ministero dei Beni Culturali, attuato da Invitalia
Mummie, sarcofagi, statue, papiri e gioielli dell'antico Egitto: una collezione tra le più antiche d'Europa e seconda per importanza in Italia solo a quella del Museo Egizio di Torino. È la sezione egizia del Museo Archeologico Nazionale di Napoli (M.A.N.N.) che, dopo 6 anni, riaprirà al pubblico il 7 ottobre 2016.
I lavori di riallestimento e valorizzazione della sezione egizia e di quella epigrafica sono stati completati anche grazie a Mumex, il Progetto Poli museali di eccellenza nel Mezzogiorno, gestito da Invitalia.
La più antica collezione egizia d'Europa
Nata prima di quelle del Louvre, dei Musei Vaticani e dell'Egizio di Torino, la sezione egizia del M.A.N.N. raccoglie circa 2.500 pezzi rinvenuti a Pompei, Ercolano, Pozzuoli o provenienti da collezioni private, che documentano aspetti della civiltà egizia dall'Antico Regno (2.686 a.C.) all'epoca greco-romana (395 d.C.).
Ad accogliere i visitatori il Naoforo Farnese, il primo reperto egizio giunto nel Museo di Napoli, che risulta essere presente già negli inventari del 1803. E poi la collezione Borgia del Settecento, quella Picchianti risalente all'Ottocento e tante altre preziose testimonianze di storia del collezionismo egittologico.
Nuovi impianti e nuovi allestimenti
Grazie a Mumex gli impianti delle aree espositive egizia ed epigrafica sono stati rifunzionalizzati e sono stati realizzati specifici interventi per il controllo microclimatico e illuminotecnico degli ambienti.
L'allestimento museografico della sezione egizia situata nei piani sotterranei del Museo è stato completamente ripensato: i preziosi reperti sono stati collocati in nuovi espositori, teche e supporti per opere d'arte secondo nuovi percorsi tematici. Un'ampia sezione introduttiva presenta anche attraverso l'esposizione di falsi settecenteschi, di calchi ottocenteschi e di esempi dell'arredo antico le vicende della sezione e delle sue raccolte.
Al termine del percorso tra i capolavori egiziani, si accede alla collezione epigrafica. Anche in questo caso è stato in parte modificato l'allestimento ed è stato completato il settore dedicato alle iscrizioni dipinte e ai graffiti di provenienza pompeiana.
Tra le più importanti al mondo, la collezione epigrafica è senza pari per la documentazione delle lingue preromane dell'Italia centro-meridionale. Include molte iscrizioni provenienti dai siti vesuviani, oltre a epigrafi di leggi, decreti, documenti pubblici e privati, calendari e dediche sacre.
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