Mediocredito Centrale: approvazione del progetto di bilancio 2019
Utile netto di 22,5 milioni, +11% rispetto al 2018, pari a 20,2 milioni

Il Consiglio di Amministrazione di Mediocredito Centrale ha approvato in data odierna i risultati dell’esercizio 2019, chiuso con un utile netto pari a 22,5 milioni, indici di patrimonializzazione Tier 1, Cet 1, Total Capital ratio pari a 20,36%, di redditività Roe pari a 8,4%
L’utile netto 2019, +11% rispetto al 2018, riassume le dinamiche della Banca con:
- un margine di intermediazione sostanzialmente in linea con l’anno precedente, pari a 88,6 milioni (88,9 milioni al 31.12.2018), che registra una contrazione del margine di interesse, nonostante lo sviluppo creditizio, stante il perdurare dei livelli di spread applicati alla clientela, con margini sempre più schiacciati sui segmenti con più alto merito creditizio, un decremento delle commissioni generate dal Fondo di Garanzia per le PMI per effetto del rallentamento operativo, a seguito dell’entrata in vigore della Riforma, lo scorso 15 marzo, mitigati dalla maggiore contribuzione dei proventi derivanti dalla gestione del portafoglio titoli (8,8 al 31.12.2019 rispetto a 0,3 al 31.12.2018) grazie alla temporanea riduzione nel terzo trimestre 2019 del differenziale BTP - Bund;
- la normalizzazione delle rettifiche per rischio di credito, prevalentemente imputabili al portafoglio deteriorato, rispetto al dato “straordinario” registrato nell’esercizio 2018. Su base netta, l’incidenza del portafoglio deteriorato si è ulteriormente ridotta al 3,7% dal 4,7% del 2018, e il tasso di copertura è salito al 60% dal 53,3% a fine 2018. Le rettifiche complessive, pari a 15,9 milioni, includono la valutazione relativa alla sottoscrizione, avvenuta in data 20.12.2019, per un ammontare di 12 milioni di euro, del prestito obbligazionario subordinato – Banca Carige 2019-2029 tasso fisso Tier II, di valore nominale complessivo pari a 200 milioni – emesso all’interno della complessiva operazione di rafforzamento patrimoniale della banca ligure, uscita dalla gestione commissariale lo scorso 31 gennaio 2020;
- il beneficio fiscale, in termini di minor carico d’imposta (3,2 milioni vs. 3,9 al 31.12.2018) per effetto della c.d. Patent Box, a seguito dell’accoglimento dell’istanza per la tassazione agevolata dei redditi 2015-2019 da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Come Banca per lo Sviluppo, nel corso del 2019 l’attività commerciale della Banca è stata orientata prevalentemente verso le imprese del Mezzogiorno, ed in particolare le PMI, attraverso un ampliamento del portafoglio di offerta con operazioni di basket bond e tranched cover ed il consolidamento del modello operativo più sinergico con altri player del territorio in qualità di Banca di II livello, che si avvale di partnership sul territorio sviluppate con Banche, finanziarie, Confidi, e in modalità B2C attraverso l’utilizzo del portale WEB.
Come Banca di Servizio, il Fondo di Garanzia per le PMI, gestito dalla Banca in qualità di capofila del Raggruppamento Temporaneo di Imprese, ha registrato un rallentamento dell’operatività nei mesi a ridosso dell’entrata in vigore del decreto di riforma, introdotto il 15 marzo 2019. Con 125.918 domande pervenute (-3,9% rispetto al 2018) e 124.954 operazioni ammesse (-3,4% rispetto al 2018), è stato generato un incremento del volume dei finanziamenti accordati pari a circa € 19,4 miliardi (+0,9% rispetto al 2018).
La situazione patrimoniale ed economica al 31 dicembre 2019 rileva:
Dati patrimoniali
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, di cui Crediti verso clientela pari a 1.560 milioni, vs 1.431 milioni al 31 dicembre 2018;
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva pari a 748 milioni, vs 716 milioni al 31 dicembre 2018;
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato pari a 2.113 milioni, vs 1.986 milioni al 31 dicembre 2018;
Patrimonio netto[1] pari a 295 milioni, vs 265 milioni al 31 dicembre 2018;
Tier 1, Cet 1, Total Capital ratio pari a 20,36%, vs 19,62% al 31 dicembre 2018.
Dati economici e di performance
Margine di interesse pari a 25,0 milioni, vs 31,9 milioni al 31 dicembre 2018;
Commissioni nette pari a 54,7 milioni, vs 56,1 milioni al 31 dicembre 2018;
Margine di intermediazione pari a 88,6 milioni, vs 88,9 milioni al 31 dicembre 2018;
Costi operativi pari a 43,3 milioni, vs 38,0 milioni al 31 dicembre 2018;
Cost/income pari al 46,4%, vs il 44,7% al 31 dicembre 2018.