Invitalia: assemblea approva bilancio e nomina CDA

9 agosto 2013

L’Assemblea di Invitalia, l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa, ha approvato oggi il bilancio di esercizio 2012, che fa registrare un risultato economico positivo per il sesto anno consecutivo ed ha proceduto al rinnovo del CdA.

Sono stati confermati Domenico Arcuri nell’incarico di Amministratore Delegato e Giancarlo Innocenzi Botti come Presidente. Sono stati nominati nel Consiglio Barbara Luisi, Maria Emilia Masiello (entrambi dirigenti del Ministero dello Sviluppo Economico) e Stefano Di Stefano (dirigente del Ministero dell’Economia).

Nel corso della riunione, l’Assemblea ha preso atto della definitiva conclusione del processo di riordino dell’Agenzia e della realizzazione del Piano di Sviluppo di Invitalia, ormai stabile partner strategico delle amministrazioni responsabili dell’attuazione delle politiche industriali, di sviluppo e di coesione, in grado di accompagnare la realizzazione di piani e programmi di investimento nonché gestore tutte le misure agevolative a sostegno delle imprese e dei cittadini.

Il nuovo ruolo dell’Agenzia è stato reso possibile anche grazie al profondo processo di ristrutturazione e di drastica revisione del perimetro del Gruppo che è passato, negli scorsi anni, da 316 società controllate e partecipate a sole 5 controllate. Conseguentemente, è stato ridotto il numero dei componenti degli organi societari, passati da 492 a 38 (21 dei quali dirigenti della Capogruppo che non percepiscono alcun compenso).

L’organico del gruppo è stato ridotto del 47% (da 1719 a 926 addetti). Nell’ultimo quadriennio i costi operativi sono stati abbattuti per 266 milioni di euro e le prestazioni esterne ridotte di oltre 132 milioni di euro.

La scelta di continuità operata dal Governo consentirà ad Invitalia ed alle società del Gruppo di proseguire con rinnovato slancio nell’attuazione della mission affidata dall’Esecutivo all’Agenzia e finalizzata all’attuazione delle politiche industriali e di coesione, all’attrazione di investimenti esteri, alla crescita e all’occupazione, con particolare riguardo alle aree deboli del Paese.

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