Imprenditorialità, Poletti e Arcuri: "Misure permanenti per dare ai giovani l'opportunità di crearsi un lavoro"

Il ministro e l'AD di Invitalia sono intervenuti a Roma al convegno sugli incentivi di Selfiemployment

10 marzo 2016

“I giovani che vogliono inventarsi un lavoro, hanno oggi la possibilità di farlo con i finanziamenti a tasso zero di Selfiemployment, che non richiedono garanzie e prevedono un piano di ammortamento di 7 anni”.

Lo ha dichiarato Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia, durante il convegno tenutosi il 10 marzo 2016 a Roma e incentrato sul nuovo strumento finanziario promosso dal Ministero del Lavoro e gestito da Invitalia. All'incontro sono intervenuti il Ministro Giuliano Poletti, il presidente di Unioncamere, Ivan Lo Bello, e Andriana Sukova-Tosheva, a capo della Direzione Investment della Commissione europea.

Il nuovo Fondo rotativo da oltre 124 milioni di euro è attivo dal 1° marzo scorso e si rivolge ai Neet under 30 iscritti al programma Garanzia Giovani, che hanno completato i percorsi di accompagnamento all'autoimpiego e all'autoimprenditorialità.

“Selfiemployment – ha affermato Poletti – è per noi un pezzo dell'infrastruttura che dovrà sostenere la relazione tra i giovani e il nostro Paese. Il nostro obiettivo è dar vita a strumenti permanenti a sostegno dei giovani, per creare un'economia e una società più inclusive e con più opportunità”.

“Di fronte ai nuovi bisogni del mercato del lavoro – ha aggiunto Arcuri – devono cambiare gli strumenti per creare un nuovo equilibrio tra domanda e offerta. Oggi i giovani non possono più limitarsi a cercare un lavoro, come avveniva in passato, ma devono inventarselo. Con Selfiemployment vogliamo incoraggiarli a fare questo passo”.

Dagli interventi di Poletti e Arcuri sono anche emerse alcune cifre: in 18 mesi gli iscritti a Garanzia Giovani sono stati circa un milione, mentre in Italia i Neet (giovani che non hanno lavoro e non sono impegnati in percorsi di studio o formazione) sono 2,3 milioni, in larga parte scolarizzati: il 12% ha una laurea, il 52% ha un diploma.
 

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