CIS Santo Stefano-Ventotene, il Commissario fa il punto sulla valorizzazione dell’ex carcere borbonico
Invitalia è soggetto attuatore del progetto di recupero della struttura in chiave turistica

Una sfida culturale, etica e simbolica lanciata dal Governo in Italia e in Europa. È con queste parole che Silvia Costa, Commissario straordinario del Governo per il recupero e la valorizzazione dell’ex carcere borbonico dell’isola di Santo Stefano–Ventotene (Latina), ha introdotto il workshop tenutosi nei giorni scorsi con istituzioni, associazioni e organismi locali, nazionali ed europei.
Il progetto di recupero coinvolge tutte le amministrazioni firmatarie del Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS) oltre che altri attori del territorio, e che vede Invitalia al fianco del Commissario in qualità di soggetto attuatore del CIS.
Chiuso e in stato di abbandono da più di cinquant’anni, l’ex carcere borbonico sarà oggetto di una serie di interventi di recupero e rifunzionalizzazione finalizzato a valorizzare in modo integrato le isole di Santo Stefano e Ventotene, a favorire la destagionalizzazione dell’offerta turistica e, in particolare, a promuovere lo sviluppo del turismo culturale, artistico e scientifico.
Gli interventi avranno l’obiettivo di preservare l’identità storico-culturale e simbolica dell’ex complesso carcerario, favorire la conoscenza delle esperienze di confino e detenzione dei quasi duecento anni di carcere – con particolare riferimento agli intellettuali e ad altre personalità di spicco che hanno contribuito, con le loro idee, a ispirare la nascita dell’Unione Europea – e a sostenere lo sviluppo economico e occupazionale in chiave euro-mediterranea, anche grazie a una migliore accessibilità ai luoghi.
Attualmente sono in corso di progettazione i primi lavori di messa in sicurezza del carcere, delle pertinenze e degli approdi all’Isola di Santo Stefano.