Aree interne, conferenza stampa a Palazzo Chigi: già a disposizione 680 milioni

Claudio De Vincenti, Vincenzo Donato, Domenico Arcuri, Maria Ludovica Agrò, Fabrizio Barca e Sabrina Lucatelli illustrano la Strategia Nazionale del Governo

8 luglio 2015

Conferenza Stampa a Palazzo Chigi sulla strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne. All'incontro con i giornalisti hanno partecipato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti; il Capo del Dipartimento per le politiche di coesione, Vincenzo Donato; l'Amministratore Delegato di Invitalia, Domenico Arcuri; il Direttore Generale dell'Agenzia per la Coesione Territoriale, Maria Ludovica Agrò; il Dirigente Generale del Ministero dell'Economia, Fabrizio Barca e la Coordinatrice del Comitato tecnico Aree interne, Sabrina Lucatelli.  

“Le aree interne - ha detto il Sottosegretario De Vincenti -  rappresentano il 30 per cento del territorio nazionale, un patrimonio economico che ha un forte valore aggiunto anche in un mercato globalizzato”, aggiungendo che  la strategia nazionale per le aree interne si basa su due pilastri: la promozione del mercato e il ripristino delle condizioni di cittadinanza per chi vive in queste zone.

Le risorse finanziarie non mancano:  “abbiamo a disposizione  - ha affermato De Vincenti - 180 milioni per lo sviluppo dei servizi di cittadinanza, ai quali occorre aggiungere i 500 milioni stanziati dalle regioni per la promozione delle attività. Risorse rilevanti che possono innescare finalmente un'inversione di tendenza e un cambio di passo in questi territori. Ma occorre anche utilizzare metodo nuovo nell'uso dei fondi , quello individuato dalla Strategia Nazionale le aree interne”.

Sei, in particolare, secondo De Vincenti, le linee guida di questa strategia:

  1. adattare le politiche nazionale per scuola, salute e mobilità alle specificità delle aree interne;

  2. costruire sistemi intercomunali permanenti;

  3. concentrare e selezionare le azioni e le risorse: si comincia con 57 aree-progetto che riguarderanno 1,3 milioni di cittadini;

  4. sperimentare e valutare le azioni. Dopo la fase di avvio, passare all'ordinaria amministrazione;

  5. coprogettare con le comunità locali gli interventi, sul modello che Invitalia ha sperimentato e sta realizzando nelle aree di crisi;

  6. verifica e misurazione dei risultati.

L'Amministratore Delegato di Invitalia, Domenico Arcuri, ha ricordato che l'Agenzia “ha attuato, con soddisfazione, la prima parte di questo progetto” e che  “ora si passa alla fase successiva.  Oggi – ha aggiunto -  ‘Area Interna'  è sinonimo di area periferica, tendenzialmente abbandonata. Se il progetto produrrà i risultati sperati, queste zone torneranno ad essere integrate e valorizzate. Il lavoro che abbiamo provato a fare è sprigionare la domanda potenziale di sviluppo. Nelle aree pilota, e progressivamente nelle altre -  ha proseguito Arcuri - l'obiettivo sarà quello di connettere l'azione di mappatura già realizzata con degli interventi e degli indicatori in grado di misurare i risultati effettivamente raggiunti. Lo strumento scelto dal governo è l'Accordo di Programma quadro, che già abbiamo sperimentato e portato avanti per il Sulcis, Piombino e Trieste”.

Fabrizio Barca, Dirigente Generale del Ministero dell'Economia, ha ringraziato “i mille sindaci che ci stanno regalando questo nuovo modo di lavorare. Occorre ora – ha aggiunto – la collaborazione di tutti i Ministeri per raggiungere obiettivi comuni nell'interesse del Paese”.


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