Area di crisi non complessa di Massa Carrara: firmato l'Accordo di Programma
Invitalia gestirà l'attuazione. Previste risorse di oltre 5 mln dal Mise e 5 mln dalla Regione Toscana
Ammontano a oltre5 milioni di euro da parte del Ministero dello Sviluppo economico e altri 5 mln di euro dalla Regione Toscana le risorse previste dall'Accordo di programma per l'area di crisi non complessa di Massa Carrara, firmato presso la sede del Mise.
L'intesa è finalizzata al rilancio delle attività economiche esistenti e alla creazione di nuove realtà imprenditoriali su un territorio duramente provato dalla crisi.
Per il monitoraggio e la verifica degli interventi previsti, il Mise costituirà un Comitato di coordinamento per l'attuazione dell'Accordo che si avvarrà del supporto tecnico di Invitalia. Alla firma era presente, per l'Agenzia, Lina D'Amato, responsabile Incentivi alla Imprese.
Questo, nel dettaglio, l'impegno economico previsto dall'accordo: 5.430.606 euro da parte del Mise, e 5 mln di euro da parte della Regione Toscana da destinare all'attuazione degli interventi di riconversione e riqualificazione produttiva ex legge 181/1989.
La stessa Regione Toscana, inoltre, potrà intervenire con ulteriori risorse fino all'importo massimo di 10 milioni di euro a supporto degli investimenti delle Pmi dell'area, mediante gli strumenti di incentivazione previsti dalla programmazione regionale.
Tra i punti dell'accordo, inoltre, ci sono l'impegno per le imprese beneficiarie degli interventi a procedere prioritariamente all' assunzione di residenti nel territorio dei Comuni facenti parte dell'area di crisi non complessa, percettori di ammortizzatori sociali o disoccupati per licenziamento collettivo.
Con questo accordo - ha spiegato il viceministro Teresa Bellanova - mettiamo in campo uno strumento ulteriore a disposizione delle aree di crisi non complessa, che va ad ampliare la gamma messa a disposizione dal Mise per far fronte alle situazioni di difficoltà produttiva ed occupazionale createsi in tante aree del nostro Paese durante il lungo periodo di crisi. Con una attenzione specifica, per altro, ai lavoratori residenti nel territorio e percettori di ammortizzatori sociali o disoccupati a seguito di licenziamenti collettivi.