Arcuri: "Lo Stato ha il dovere di produrre innovazione e ridurre le disuguaglianze"
Alla Luiss la lectio dell'Ad di Invitalia all'interno del laboratorio “Investing for GOOD” organizzato da Italia Camp
"L’innovazione può essere generata dal mercato, dall’incontro tra domanda e offerta, oppure dallo Stato, inteso come comunità di persone che lavora per il benessere di tutti. Se la fa il mercato, l’innovazione è sempre tendenzialmente più ingiusta: ha a che fare con piccolo sottoinsieme di cittadini che ne usufruisce e con una maggioranza di cittadini che, solitamente, ne resta tagliata fuori. Se l’innovazione è invece “indotta” da uno Stato illuminato, tendenzialmente riguarda un numero più consistente di cittadini ed è meno diseguale. Uno Stato illuminato accompagna, promuove, sostiene l’innovazione perché ha l’onere di rendere meno disuguale lo sviluppo all’interno dello Stato stesso".
Così Domenico Arcuri, Ad di Invitalia nella Lectio tenuta all'interno di Investing for GOOD, il laboratorio didattico dedicato all'Impact Investing che Italia Camp ha realizzato all'interno del Dipartimento di Impresa e Management - ERS Lab dell'Università LUISS Guido Carli.
"Il nostro Stato, ad esempio, deve creare strumenti per cui essere nati a Varese o a Potenza offre uguali opportunità - ha continuato Arcuri - e l’innovazione può essere un mezzo per rendere il nostro Paese meno asintotico. Come? Anche attraverso le agevolazioni e gli incentivi mirati a introdurre sistemi innovativi che rendono indifferente il luogo in cui essi stessi vengono prodotti. Invitalia, l’Agenzia per lo sviluppo del Paese, fa questo: gestisce incentivi e agevolazioni che amplificano le possibilità di profitto anche per i territori più svantaggiati. Perché lo Stato ha il dovere di puntare a produrre innovazione uguale e ridurre le disuguaglianze".