Arcuri: Così il sud può tornare a crescere
La sintesi dell'intervento dell'Amministratore Delegato di Invitalia, Domenico Arcuri, all'Assemblea Nazionale del Mezzogiorno
Dall'inizio del secolo il Pil medio dei paesi Europei è cresciuto del 20,3%. Quello della Germania del 18%, quello della Francia un po' meno, quello della Grecia si è ridotto del 2,5%, quello dell'Italia dello 0,6% e quello del Sud dell'8,3%, quattro volte in più rispetto alla Grecia e il 30% in più rispetto alla media Ue.
Così comincia l'intervento dell'Ad di Invitalia, Domenico Arcuri, all'assemblea del Mezzogiorno che si è tenuta a Napoli sabato 12 novembre.
Nel 1951, anno di nascita della Casmez, il Sud contributiva per il 23,6% al Pil italiano. Lo scorso anno ha contribuito per il 23,1%, lo 0,5 in meno rispetto a 64 anni fa.
Che cosa ci dicono questi dati? Le politiche per recuperare il più grande per dimensioni e il più vecchio divario di sviluppo europeo sono fallite.
Perché sono fallite? Due le cause principali. Sono fallite perché il Sud ha retto male all'ondata del federalismo: in questo inizio di secolo l'Italia si è occupata un po' troppo della questione settentrionale e poco della questione meridionale. E poi perché ci siamo più occupati della quantità di capitali da immettere nel sistema e non del tempo necessario affinché questi potessero creare investimenti produttivi. Basta partecipare a una conferenza dei servizi per toccare con mano l'esatto contrario di quello che serve alle comunità illuminate per poter utilizzare in modo profittevole il tempo scarso che hanno a disposizione.
Che cosa si può fare?
Intanto abbiamo scoperto che nel 2015 il Pil del Sud è cresciuto dell'1%, più di quello dell'Italia. Questo è successo dopo 8 anni di decrescita infelice. Dobbiamo evitare che questa crescita sia eccezionale o occasionale e lavorare affinché sia strutturale e duratura. Per farlo bisogna concentrare il massimo possibile degli interventi e delle risorse su tre obiettivi.
In primo luogo, sostenere quanto più possiamo l'offerta produttiva. Secondo, ridurre il gap infrastrutturale. Terzo, integrare l'offerta turistica con l'economia. Quando, tre anni fa, abbiamo cominciato a lavorare al restauro di Pompei, i visitatori erano 1,9 milioni. L'anno scorso sono stati 3 milioni, il 30% in più. Un esempio di quanto sia falso che il Sud non sia in grado di produrre reddito. E di quanto sia importante l'utilizzo virtuoso del tempo.
Diceva un importante economista, Albert Hirschmann, che un Paese ha tre modi di reagire al declino. L'exit, cioè i cittadini vanno via dal Paese. Voice: i cittadini di quel Paese urlano e protestano. Loyalty: i cittadini di quel paese si mettono a lavorare per farlo uscire dal declino. Qualche volta succede. Speriamo che accada anche da noi.
Domenico Arcuri, Ad Invitalia - Assemblea del Mezzogiorno, Napoli, 12 novembre 2016
Leggi l'intervista di Domenico Arcuri a Repubblica Napoli: "Modello Pompei per far rinascere il Sud"
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