Arcuri all'università di Salerno: spendere meno per ricerca di base e più per innovazione
L'amministratore delegato di Invitalia è intervenuto al forum presso il campus di Fisciano
"Dagli investimenti in ricerca di Usa e Cina rispetto all'Europa si vedono i diversi modi di tentare di uscire dalla crisi. Credo invece che noi italiani dobbiamo spendere sempre meno soldi in ricerca di base e sempre più in innovazione e sviluppo tecnologico". Lo ha affermato Domenico Arcuri nel suo intervento alla "Borsa della Ricerca" , il forum organizzato a Fisciano dall'Università di Salerno.
"Nel mondo attuale - ha proseguito l'AD di Invitalia - i luoghi dove si produce sono sempre più lontani e diversi dai luoghi del consumo. Il nostro Paese è stato grande nell'economia di trasformazione nei decenni precedenti, ma ora non possiamo più svalutare la moneta né ulteriormente indebitarci. E non abbiamo più come partner le grandi imprese. Dunque, quel fenomeno è irripetibile".
"Oggi - ha detto ancora Arcuri - il 95% del Pil lo fanno aziende con meno di 10 addetti, 25 milioni di italiani vivono in condizioni diverse dal resto del Paese. Non ci occupiamo di politica industriale da 20 anni e, fino a qualche anno fa, non ci siamo occupati nemmeno di politica di coesione. L'innovazione è il fattore fondamentale che può modificare la domanda e l'offerta legate alla crescita italiana. Ma occorre abbattere il sistema del formalismo delle regole, ridurre gli ambiti di intervento, considerare di più i meccanismi tecnico-scientifici rispetto a quelli finanziari, specializzare i territori, coinvolgere e integrare il sistema produttivo, spendere prima e meglio i fondi europei".