“Italia al lavoro”, la mostra al Palazzo delle Esposizioni di Roma
Organizzata da Invitalia in occasione dei 25 anni dalla sua costituzione, ha raccolto 8 decenni di trasformazioni

La mostra “Italia al lavoro”
Si è tenuta dal 6 febbraio al 23 marzo 2025 al Palazzo Esposizioni Roma la mostra “Italia al lavoro”, promossa dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e dall’Azienda Speciale Palaexpo, prodotta e organizzata da Azienda Speciale Palaexpo con Invitalia, con il patrocinio del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, e con il contributo di Confindustria.
L’esposizione, a cura di Sara Gumina, attraverso una selezione di immagini fotografiche e video provenienti da importanti archivi storici, ha accompagnato le visitatrici e i visitatori lungo un viaggio nel mondo del lavoro in diversi territori italiani, da Nord a Sud, dalla penisola alle isole e nell’arco di otto decenni, dal Dopoguerra a oggi.

Ovunque in Italia il lavoro, in tutte le sue forme, è sempre stato protagonista dei principali cambiamenti del Paese, non solo come attività economica, ma come forza propulsiva di progresso sociale e culturale. Lavoro e imprese hanno sempre rappresentato gli elementi fondamentali e il filo conduttore per la valorizzazione e lo sviluppo delle comunità e del territorio.
La mostra ha proposto un’esplorazione nella storia italiana attraverso il lavoro e le sue trasformazioni: dalle forme tradizionali agricole e artigianali degli anni ’50, fino alle sfide del periodo post-industriale e digitale degli ultimi decenni.
Le immagini scelte hanno testimoniato i profondi cambiamenti intervenuti a seguito delle grandi rivoluzioni tecnologiche, che hanno portato non solo alla nascita di nuovi modelli produttivi e industriali e di nuovi mestieri, ma anche a consistenti cambiamenti nella vita delle persone, della società e dell’organizzazione del lavoro stesso.
Testimoniando il mutare delle condizioni sociali e tecnologiche e i profondi cambiamenti subentrati nell’organizzazione e nella condivisione del lavoro, il percorso proposto invitava a riflettere sul futuro, in un’epoca caratterizzata dall’automazione, dalla digitalizzazione e dalle nuove forme di occupazione.
L’esposizione ha cercato anche di raccontare una storia fondata sulla passione e sull’impegno di donne e uomini artefici del successo del made in Italy. Sono loro che hanno contribuito in tanti settori strategici a rendere forte l’Italia nel mondo e hanno determinato, con il loro lavoro e la loro creatività, l’evoluzione e la competitività del nostro Paese.
Le fonti dei documenti
Numerosi gli archivi che hanno generosamente prestato i loro documenti:
- Archivio Luce - Cinecittà
- RAI - Direzione Teche
- Archivio Alberto Roveri
- Archivio ARSIAL - Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio
- Archivio Fausto Giaccone
- Archivio Fondazione FS Italiane
- Archivio Simone Aprile
- Archivio Storico Autostrade per l'Italia
- Archivio Storico CGIL Nazionale
- Archivio Storico Confindustria
- Archivio Storico TIM
- Archivio Uliano Lucas Associazione Archivio Storico Olivetti, Ivrea
- Centro Studi e Archivio della Comunicazione, Università di Parma
- EUR S.p.A. – Fondo Storico Fotografico
- Fondazione Gramsci
- Contrasto
- Fototeca Gilardi
- Invitalia - Agenzia nazionale per lo sviluppo
- Istituto Luigi Sturzo, Archivio Storico
Gli autori delle fotografie
Molte delle fotografie utilizzate sono state realizzate da importanti fotografi che al mondo del lavoro si sono dedicati con passione e impegno civile:
Livio Anticoli, Simone Aprile, Gianni Berengo Gardin, Ilario Bessi, Riccardo Boccuzzi, Michele Borzoni, Roberto Caccuri, Carlo Cisventi, Fabio Cuttica, Daniele Dainelli, Tano D’Amico, Salvatore Esposito, Camilla Ferrari, Fabio Fiorani, Fausto Giaccone, Ando Gilardi, Federico Guida, Martino Lombezzi, Uliano Lucas, Emiliano Mancuso, Claudio Marcelli, Gabriella Mercadini, Lidia Mileto, Stefano Giulio Pavesi, Franco Pinna, Alberto Roveri, Antonio Sansone, Nicola Sansone, Luca Santini, Antonio Sansone, Emanuele Satolli, Giancarlo Scalfati, Ernst Scheidegger, Flavio Scollo, Mauro Torri, Paolo Tre, Theo Volpatti.