La gara per i test sierologici si è conclusa oggi, 4 giorni prima del previsto e vi hanno partecipato 72 aziende. Lo ha annunciato il Commissario Arcuri nella conferenza stampa di questa mattina alla Protezione Civile.
“Dal 4 maggio potremmo iniziare l'indagine sui primi 150.000 cittadini organizzati in un campione che abbiamo strutturato insieme all'INAIL e all'Istat per anagrafe, zona, censo – ha spiegato Arcuri – e il vincitore non solo è quello che ha confermato di avere l'insieme degli 8 requisiti di qualità che il comitato tecnico-scientifico aveva posto alla base di questa gara, ma ha deciso che questi test debbano essere offerti a titolo totalmente gratuito. Dunque siamo riusciti ad ottenere la migliore offerta sul mercato oggi esistente e contemporaneamente a non gravare sulle casse dello Stato”.
Per quanto riguarda l’APP per il contact-tracing in conferenza si è appreso che: “Non solo sarà pubblica, italiana e rispetterà tutte le norme sulla privacy, ma progressivamente arriverà ad essere costruita intorno al diario sanitario di tutti i cittadini che intenderanno utilizzarla e quindi sarà uno strumento non solo di informazione e alert ma di politiche sanitarie da remoto”.
Sulla produzione e disponibilità di DPI il Commissario ha precisato con soddisfazione che: “Le regioni hanno dichiarato di avere una disponibilità di 47 milioni di mascherine nei loro magazzini. Quindi siamo pronti a distribuire tutte le mascherine che serviranno a gestire la fase 2”.
E ha concluso: “Un grande paese non può dipendere per sempre dalle importazioni e dalle guerre commerciali. Noi siamo un paese del G7, la seconda manifattura d'Europa e mai come in questo periodo abbiamo dimostrato di essere un paese straordinario: con Cura Italia Incentivi ieri sera erano 106 le imprese che hanno ricevuto l'approvazione del loro programma di investimento, 5 hanno già sottoscritto con i nostri uffici un contratto e ci stanno rifornendo delle loro mascherine. Inoltre abbiamo sottoscritto un accordo con due grandi imprese italiane che stanno producendo 51 macchine utensili che serviranno a produrre da 400 mila a 800 mila mascherine al giorno: dunque non solo la riconversione o l'implementazione di nuovi impianti con Cura Italia, ma anche l'acquisto da parte dello stato delle macchine che servono a produrre questi dispositivi. Arriveremo a produrne almeno 25 milioni al giorno. Insomma, lo Stato c'è ed è tornato ad investire con forza in uomini, strutture, tecnologie e dotazioni con un semplice obiettivo: garantire a tutti i cittadini un diritto fondamentale scolpito nella Costituzione: la salute”.