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Grazie al bando Smart&Start Italia la startup di Prato produce tessuti riciclati e riciclabili

Con Rifò il fashion è circolare e sostenibile

2023-07-12

Dall’idea di combinare tradizione e innovazione per generare impatti concreti in termini di sostenibilità economica, ambientale e sociale, nel 2018 nasce il brand di moda circolare Rifò, nome che deriva da un’inflessione toscana del verbo “rifare”. Riprendendo e valorizzando l’antica tradizione della rigenerazione tessile, sviluppata più di 100 anni fa nel distretto di Prato dai cosiddetti “Cenciaioli”, Rifò ha dato vita a cinque linee di abbigliamento a KM0, in materiali riciclati e riciclabili (lana, cashmere, denim, cotone, seta).

Nel 2019 lancia il primo maglioncino rigenerato dai jeans 100% italiano e nel 2021 ottiene circa 350 mila euro di finanziamenti di Smart&Start Italia per ampliare la produzione e per investire in nuovi programmi di ricerca e sviluppo per la progettazione di nuovi materiali

Per evitare sovraproduzione e sovra consumo, Rifò ha adottato un modello di business innovativo, basato su prevendita e servizi circolari di raccolta vecchi indumenti. Il modello consiste nel mettere in vendita anticipatamente ad un prezzo scontato (10%) i prodotti Rifò, così da prevedere la domanda e produrre solamente ciò di cui le persone effettivamente necessitano.

Negli ultimi anni si sta verificando una crescita esponenziale del consumo critico nel settore della moda degli ultimi anni: sempre più persone vogliono infatti sapere le origini del capo che hanno selezionato e in quali condizioni sociali e ambientali sia stato realizzato. Rifò risponde a queste nuove esigenze del mercato, in cui cresce l’impatto dei rifiuti tessili da smaltire, e i consumatori cercano sempre più capi di abbigliamento realizzati in maniera etica e rispettosa dell’ambiente.

L'azienda pratese stata la prima startup in Italia ad organizzare la raccolta diretta di vecchi indumenti in lana, cashmere e denim da destinare al riuso e al riciclo tramite filiere circolari locali. Le persone vengono direttamente coinvolte in un progetto di economia circolare collaborativa, svolgendo così un’azione di sensibilizzazione e educazione al consumo sostenibile.


 
 

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