Mediocredito Centrale, approvata la Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2019
Utile netto 7,7 milioni. Tier 1, Cet 1, Total Capital ratio 22,17%. Fondo di Garanzia 62.304 operazioni ammesse

Il Consiglio di Amministrazione di Mediocredito Centrale ha approvato la Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2019 con un utile netto a 7,7 milioni (11,2 milioni del corrispondente periodo dell’anno precedente).
L’utile netto del primo semestre 2019 riflette la contrazione del margine di intermediazione, per la minore contribuzione degli interessi attivi da clientela e delle commissioni da attività agevolativa, parzialmente compensata dalle azioni di efficientamento sui costi operativi e dalle riprese di valore, per 5 milioni, sul portafoglio creditizio, a mitigazione delle ulteriori rettifiche iscritte sullo stock deteriorato, per 13 milioni, in linea con l’approccio già adottato per il bilancio 2018, di garantire un tasso di copertura dei non performing loans, più che coerente con il dato medio di sistema.
In dettaglio, il margine di intermediazione pari a 40,5 milioni (-14% rispetto al 30 giugno 2018) riflette:
- una minore contribuzione del margine di interesse (-23%) imputabile sia al perdurare della contrazione degli spread sia alla contrazione del portafoglio; lo stock creditizio ammonta a 1.466,9 milioni al 30 giugno 2019 (1.534,7 milioni al 30.6.2018), per effetto sia dei fisiologici rientri da ammortamento sia di surroghe/estinzioni anticipate (pari a oltre 190 milioni);
- una riduzione delle commissioni nette (-7%) per effetto del rallentamento dell’operatività del Fondo di Garanzia (-7%), a valle dell’entrata in vigore del decreto di riforma a partire dal 15 marzo 2019. Nel I semestre dell’anno il numero di domande pervenute ha registrato una flessione del 7,6%, e quello delle domande accolte del 7,5% rispetto al I semestre 2018; i finanziamenti erogati dal sistema bancario, garantiti dal Fondo, sono stati pari a 9,6 miliardi (-1,6% rispetto al 30 giugno 2018), di cui 2,8 miliardi alle imprese del Mezzogiorno (-1,5% rispetto al 30 giugno 2018).
I costi operativi ammontano a 22,5 milioni, sostanzialmente in linea con il corrispondente periodo dell’anno precedente (22,1 milioni), per l’effetto combinato di:
- spese per il personale, pari a 12,9 milioni, in lieve diminuzione (13,3 milioni al 30 giugno 2018), seppur con un organico in crescita (310 dipendenti al 30 giugno 2019 verso 300 dipendenti al 30 giugno 2018);
- altre spese amministrative, pari a 7,7 milioni (9,4 milioni al 30 giugno 2018), per effetto della rinegoziazione di contratti di servicing e canoni di outsourcing, ed il venir meno della componente relativa ai canoni di locazione (immobili sede e rappresentanza, autovetture) per un importo pari a circa 0,9 milioni a seguito dell’introduzione dal 1° gennaio 2019 del nuovo principio IFRS16 che, infatti, prevede l’iscrizione di un “Right of Use” tra gli asset patrimoniali, soggetto ad ammortamento periodico, e l’iscrizione di un corrispondente debito, relativo ai canoni di locazione contrattuali attualizzati, con relativa imputazione di interessi passivi di periodo;
- rettifiche di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali e su beni di terzi, pari a 2,4 milioni, in crescita per effetto sia dell’iscrizione degli ammortamenti del summenzionato “Right of Use” per 0,8 milioni, sia a seguito di maggiori investimenti software, di proprietà e non, entrati in produzione nel semestre, relativi in primis a funzionalità implementate sul canale digitale per lo sviluppo dell’attività creditizia e per l’adeguamento della piattaforma del Fondo di Garanzia.
Le rettifiche di valore nette per rischio di credito su attività finanziarie, pari a 8,0 milioni (9,2 milioni al 30 giugno 2018) includono rettifiche su crediti finanziari per 7,9 milioni. Nel periodo sono state iscritte riprese di valore su crediti finanziari per 5,1 milioni (di cui 4,1 milioni di riprese su crediti in bonis - dovute a posizioni estinte, trasferimenti da stage 2 a stage 1 e da stage 2 a posizioni deteriorate - 0,2 milioni di riprese da incasso e 0,8 milioni di riprese su crediti deterioriati) e rettifiche per 13,1 milioni.
Nel corso del I semestre 2019, la Banca, in coerenza con quanto delineato nel Piano Industriale, ha proceduto a:
- integrare gli strumenti finanziari pubblici a sostegno del sistema produttivo con finanziamenti alle PMI attraverso sia finanziamenti a M/L termine, chirografari ed ipotecari, per investimenti, internazionalizzazione e circolante, sia factoring ed anticipazioni;
- collaborare con il Gruppo Invitalia, con le principali realtà creditizie (banche e confidi), con i soggetti istituzionali (MISE, MIUR, BEI, CDP, Regioni ed Enti locali), associazioni di categoria del mondo imprenditoriale/professionale e ordini professionali, per supportare le esigenze finanziarie e di accesso al credito delle PMI;
- prestare, principalmente a favore delle PMI, servizi di consulenza sia in materia di investimenti che di ristrutturazione di operazioni finanziarie;
- rivedere il modello di business per rispondere alle diverse esigenze dei 2 target di clientela Impresa, cui sono dedicati:
- una contenuta rete di professionisti che lavorano su operazioni “rilevanti”;
- un portale per la gestione delle operazioni con le PMI: specificamente il portale web “Easy PMI” consente, in logica (B2C) alle imprese di presentare autonomamente richieste di finanziamento fino a 500 mila euro, e in logica (B2B) opera da interfaccia a supporto delle collaborazioni commerciali con i partner summenzionati;
- ampliare il portafoglio d’offerta che presenta:
- Prodotti di credito dedicati alle PMI richiedibili tramite Portale Easy PMI:
- Chirofast: finanziamento semplice, rapido ed efficace a tasso variabile assistito dalla garanzia del Fondo fino a Euro 200.000;
- Chiro PMI: finanziamento a tasso variabile assistito dalla garanzia del Fondo fino a Euro 500.000;
- Chiro nuove imprese: finanziamento assistito dalla garanzia del Fondo, per Piccole e Medie Imprese con massimo due bilanci depositati e/o start up innovative, per sostenere l’avvio delle attività e le prime fasi di crescita;
- Prodotti di credito al servizio delle grandi aziende:
- Finanziamenti a MLT: finanziamenti in forma chirografaria o ipotecaria caratterizzati da grande flessibilità in grado di soddisfare anche i fabbisogni più strutturati;
- Factoring: gestione e anticipazione dei crediti commerciali (Pro solvendo, Pro soluto e Reverse);
- Complementare agevolazioni: finanziamento chirografario dedicato a imprese beneficiarie di misure agevolative, che consente alle imprese di integrare la parte di finanziamento non coperta dal provvedimento agevolativo;
- Crediti di firma: affidamento dedicato a selezionate Imprese utilizzabile per l’emissione di crediti di firma;
- Anticipo fatture: affidamento destinato ad anticipare, prima dell’effettiva disponibilità e scadenza, crediti commerciali che l’impresa vanta nei confronti di propri debitori.
La situazione economico-patrimoniale al 30 giugno 2019 rileva:
Dati patrimoniali
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, di cui Crediti verso clientela pari a 1.467 milioni (1.431 milioni al 31 dicembre 2018);
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva pari a 759 milioni (716 milioni al 31 dicembre 2018);
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato pari a 2.061 milioni (1.986 milioni al 31 dicembre 2018);
Patrimonio netto[1]pari a 280,3 milioni (265 milioni al 31 dicembre 2018);
Tier 1, Cet 1, Total Capital ratio pari a 22,17% (19,62% al 31 dicembre 2018)
Dati economici e di performance
Margine di interesse pari a 13,4 milioni (17,4 milioni al 30 giugno 2018);
Commissioni nette pari a 27,0 milioni (29,1 milioni al 30 giugno 2018);
Margine di intermediazione pari a 40,5 milioni (47,0 milioni al 30 giugno 2018);
Costi operativi pari a 22,5 milioni (22,1 milioni al 30 giugno 2018);
Cost/income pari al 52,8% (48,2% al 30 giugno 2018).
[1] Incluso l’utile netto di periodo.