"Noi approviamo il 32% delle proposte di investimento. Una su tre. Prima ne venivano approvate 9 su 10. Il risultato sono i crediti che abbiamo accumulato nei confronti di chi ha ricevuto agevolazioni nei decenni precedenti e non le ha restituite. Noi abbiamo il dovere di usare in modo oculato i soldi dei contribuenti. E siamo convinti che la relazione fra domanda e offerta di sviluppo, debba essere orientata sulla domanda. Per troppi anni si sono fatti investimenti perché c’erano gli incentivi. Nel nostro caso, gli incentivi esistono perché ci sono gli investimenti".
Con queste parole Domenico Arcuri, Ad di Invitalia, è intervenuto ad Avezzano al convegno: “Fare impresa insieme … ad Avezzano con Invitalia” durante il quale, alla presenza di Gabriele de Angelis, sindaco di Avezzano e Marco Fracassi, Presidente di Confindustria L'Aquila Abruzzo Interno, sono stati illustrati quattro dei principali incentivi dell’Agenzia dedicati a chi vuole mettersi in proprio: Smart&Start Italia, Nuove Imprese a Tasso Zero, Selfiemployment e Resto al Sud.
Su quest'ultimo incentivo Arcuri ha dichiarato: "Resto Al Sud è il primo incentivo degli ultimi 70 anni che finanzia il 100% dell’investimento. Quindi, non serve più essere ricchi per intraprendere. Inoltre, un giovane può chiedere a Invitalia l'incentivo anche se non ha costituito la società: si evita così, in caso di esito negativo della domanda, di produrre un danno per le spese di costituzione delle società".
In Abruzzo in particolare, sono 101 le iniziative Resto al Sud che finora hanno ottenuto il semaforo verde (su 252 esaminate), con un’occupazione prevista di 403 unità e investimenti per 6,8 milioni di euro. Il 30% delle domande proviene dalla provincia di Chieti, seguita da Pescara (29%), Teramo (22%) e L’Aquila (19%). I progetti presentati in Abruzzo rappresentano il 5% di quelli giunti da tutte le otto regioni del Mezzogiorno interessate.